Meneghel: Trieste trampolino di lancio speciale per i giovani

L’ex capitano di Hurlingham e Oece apprezza i biancorossi di oggi: «Mi piace lo spirito con cui affrontano il lavoro»

TRIESTE. «Trieste continua a essere un posto speciale per far giocare i giovani. La filosofia di queste ultime stagioni parla chiaro così come l'esplosione di tanti talenti che adesso sono protagonisti in serie A. La Pallacanestro Trieste è un ottimo trampolino di lancio verso la massima serie, Ruzzier e Tonut, in questo senso, sono soltanto gli ultimi esempi. Ai tempi nostri era diverso: giocare con addosso la maglia di Trieste, qualunque fosse la serie, era prima di tutto un grande onore. Ma, appunto, erano altri tempi». Gino Meneghel, capitano dell'Hurlingham di Rich Laurel e poi dell'Oece fino al 1982, una vera e propria icona del basket triestino, ricorda così gli anni pioneristici della pallacanestro a Trieste proprio alla vigilia della sfida che domenica porterà sul parquet del palaRubini la Centrale del Latte Brescia.

Avversaria storica per la Trieste che mastica basket perchè riporta alla mente il drammatico spareggio giocato a Bologna nel 1976. Partita che, a pieno diritto, può essere ricordata come il punto di partenza della società biancorossa nella storia moderna. «Emotivamente il ricordo più bello della mia carriera - racconta Meneghel - perchè davvero quella vittoria rappresentò un passaggio fondamentale per la sopravvivenza di una società che stava muovendo i primi passi e che aveva una struttura troppo fragile per sopportare il peso di una retrocessione. Scendere nuovamente in serie B avrebbe probabilmente voluto dire scomparire, per fortuna sul campo riuscimmo a stravolgere un pronostico che ci vedeva sfavoriti. Ho giocato ancora per sei stagioni, sempre coniugando la pallacanestro con il mio lavoro al Lloyd Adriatico, poi quando la mia figura di semiprofessionista non si coniugò più con le esigenze della società, decisi di mollare».

Negli anni ha continuato a seguire la Pallacanestro Trieste da tifoso, ma essendo principalmente un uomo di campo, ha proseguito attivamente a lavorare in palestra. Adesso è allenatore dell'under 20 della Ginnastica Triestina femminile ed è nello staff della prima squadra allenata da Stefano Chermaz. «I ragazzi di Dalmasson li vedo due, tre volte a settimana - conclude Meneghel - e devo dire che lo spirito con cui affrontano gli allenamenti mi piace molto. Apprezzo la grinta e l'entusiasmo che mettono nel quotidiano perchè sai, buttarsi su una palla vagante in partita è facile, ma farlo durante la settimana non è mai scontato. E invece nessuno si tira mai indietro: in questi anni la pallacanestro è cambiata molto, ma nel carattere di questa Trieste rivedo la stessa voglia che avevamo noi ai nostri tempi».

Lorenzo Gatto

Riproduzione riservata © Il Piccolo