Risanamento, giovani, ascolto: la Triestina calcio vuole ripartire con testa
La linea della nuova proprietà. Rothstein: «I soldi ci sono. Tra cinque anni società sostenibile. I tifosi siano con noi»

L’ammissione di aver ereditato una quantità di disastri inenarrabili, la richiesta di pazienza per poter far parlare i fatti con la promessa di riuscire piano piano, tramite la riorganizzazione e il lavoro, a risanare il club e a renderlo sostenibile. Con l’obiettivo fondamentale di far quadrare i conti e far ripartire presto il settore giovanile.
Questi i punti salienti della conferenza stampa che ha visto affiancati uno degli investitori principali, Adam Rothstein, il neo ad Piero Zangarini e il ceo di House of Doge Marco Margiotta, anche membro del cda della Triestina assieme a Olivier Centner.
Ma alla fine è stato quasi un Rothstein-show, con l’uomo d’affari che si è preso la scena.
Situazione drammatica
Intanto i conti e una situazione da brivido, come la descrive Rothstein: «Sappiamo quante promesse poi non mantenute sono state fatte qui. Chiediamo pazienza e di valutare in base ai fatti, anche per quello che in poco tempo è stato fatto per dare un minimo di sostenibilità entrando in una situazione drammatica e anche peggiore di quello che si pensa, con altre brutte sorprese trovate a sette zeri. Come è potuto succedere? In una società c’è l’aspetto sportivo e il business: non ci diamo una spiegazione del modo di fare di questi due anni per sostenere una C, e sul business è andata anche peggio. È stata bruciata una quantità impressionante di denaro per una terza serie, non è un modello sostenibile».

Disponibilità finanziaria
«Noi abbiamo la disponibilità finanziaria per sistemare le cose – assicura Rothstein – ma non con queste modalità. Il nostro è un progetto a lungo termine, indicativamente ci diamo 5 anni per rendere la società sostenibile. Anche dovessimo andare in D il progetto va avanti, ma serve fare le cose con criterio. E non date peso ai rumors: i giocatori erano allarmati da voci di bancarotta, abbiamo tranquillizzato tutti e sappiamo già la scadenza di martedì. Altra cosa sono la montagna di fatture e conti inevasi: molti giustamente da pagare, altri invece legati a errori nella gestione del denaro investito che meritano un approfondimento per capire come e da chi sono stati persi questi soldi. E quanti se ne possono recuperare».
House of Doge fondamentale
Rothstein racconta che una delle prime decisioni importanti del cda è stato aver portato House of Doge come principale investitore: «È uno strumento che coinvolge oltre 5 milioni di persone nella propria attività nel mondo, è fondamentale nel piano di ristrutturazione del club. Zelenovic? Come si cambia un giocatore, capita una sostituzione dirigenziale. Uno che ha fatto bene in altre situazioni può essere in un’altra fuori contesto. Ora ci sarà un controllo quotidiano sulle attività di tutti».
Board a 7 membri
In programma è una gestione collegiale del club: «Per salvare il club ci siamo trovati a dover cambiare le gomme a un’auto in corsa. L’idea della struttura non vuole essere di un club diretto da un unico proprietario, ma da un board dirigenziale ora composto da Margiotta e Centner, che vanno ringraziati per aver affrontato le prime problematiche, ma che verrà composto a progetto avviato da sette persone. Perché siamo qui? Trieste per tanti motivi ha un’attrazione a livello globale, del resto lo testimonia un marchio globale come Dogecoin sulle maglie di gara».
L’emozione di Margiotta
Da parte sua, Margiotta ha fatto valere le origini italiane: «Il business è business, ma io sono emozionato. In tutto quello che faccio ci metto il cuore, e qui mi sento italiano nel sangue. È la seconda volta che vengo a Trieste, ho percepito affetto e passione della gente, mi piange il cuore vedere il morale di tifosi e giocatori, che però non devono essere distratti da rumori di sottofondo. Sono fiducioso di avere un ruolo attivo nel portare in sicurezza questo club: con House of Doge siamo passati dal nulla a detenere una moneta con un portafoglio di 30 biilioni di dollari. Porteremo questa filosofia all’interno del club».
Zangarini e i tifosi
Il nuovo ad Zangarini invece si è detto «onorato di far parte di questa società e della responsabilità che la società mi ha dato. Qui ci sono molte cicatrici, ma questa città merita palcoscenici più alti. Stiamo riorganizzando tutto per portare sostenibilità, partendo dai giovani: appena la troveremo si apriranno tante altre porte. Riconquistare i tifosi? Siamo pronti ad ascoltarli, anzi portino anche le loro idee e i loro consigli».
E infatti, dopo l’incontro al Centro coordinamento, in serata era subito in programma un altro con i rappresentanti della curva. —
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