Metodo e professionalità E la Fincantieri vede la A1

Hockey su prato, l’arrivo dell’azzurro Antonino Gammeri ha cambiato volto alla società monfalconese: sabato in Sardegna la partita che può essere decisiva
Di Michele Neri

MONFALCONE. Ha cambiato la mentalità, la metodologia e l’organizzazione del lavoro. Ora è pronto a cambiare anche la storia della Fincantieri Hockey, se sabato a Uras, in provincia di Oristano, la squadra biancoceleste riuscirà a saltare l’ostacolo più alto che la separa da una storica promozione nella massima categoria nazionale dell’hockey prato nazionale, la A1. Navjosh e compagni affronteranno la Juvenilia Uras da primi in classifica, con un punto di vantaggio proprio sugli isolani.

Antonino Gammeri da Barcellona Pozzo di Gotto, siciliano 28enne trapiantato quest’anno a Trieste per scelta di vita (si sposerà a luglio, e lavorerà nel capoluogo come fisioterapista) ha portato alla società del caposezione Paolo Pacor tutta l’esperienza di chi può vantare 40 presenze in Nazionale, che in azzurro ha fatto tutta la trafila, dalla Under 16 alla Nazionale maggiore, e che è arrivato alla Leyline dalla Lazio, una delle formazioni più titolate dell’hockey prato italiano. In una parola: qualità. Non solo a centrocampo, da riferimento centrale, suo ruolo naturale, ma anche negli spogliatoi e alla lavagna, capace di dare un’impostazione tutta nuova all’ambiente prima ancora che alla squadra. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: fatta salva la presenza dello stesso Gammeri nell’undici titolare, la rosa che ora è in testa alla classifica è infatti la stessa che lo scorso anno si è salvata all’ultima giornata.

«Il modus operandi che ho trovato alla Fincantieri non era dissimile dalla media dell’hockey prato nazionale – spiega Gammeri –, a partire dalla lunga pausa invernale, la prima cosa che ho abolito. Il campionato si ferma da novembre a marzo e quasi tutte le squadre si salutano in autunno e si ritrovano in primavera. Noi no, abbiamo continuato ad allenarci per lavorare sui nostri limiti, in primis a livello tattico e sull’organizzazione della difesa. Sangalli (il portiere biancoceleste, ndr) è diventato in una stagione l’estremo meno battuto di tutta la A nazionale, A1 compresa».

Più sedute dunque, ma anche un ritmo diverso. «Abbiamo introdotto una seduta di atletica a settimana, il lunedì – continua l’ex azzurro – ed è fondamentale l’appuntamento del giovedì: ho preteso dalla società che si aggiungesse una sessione di video: analizziamo da una parte i nostri errori, dall’altra pregi e difetti degli avversari che andiamo ad incontrare. In più, ogni giovedì sera abbiamo la cena di squadra per cementare il gruppo».

In tutto ciò, ha trovato una società pronta ad accettare questo cambio di mentalità e massima disponibilità da parte dei giocatori. «L’esempio è nel programma di questa settimana: la squadra partirà già domani per la Sardegna. Fino allo scorso anno si sarebbe partiti all’alba per scendere in campo al pomeriggio (la gara inizierà alle 15, ndr), un alibi per una eventuale sconfitta. I giocatori prenderanno un giorno di ferie per arrivare più riposati».

Nel girone di ritorno la Fincantieri Leyline giocherà 5 gare su 7 in trasferta (e a Uras dovrà fare a meno di Paolo Paronuzzi per una frattura a un dito di una mano). «Sarà più difficile, ma la mentalità l’abbiamo costruita – conclude Gammeri –: consapevolezza della nostra forza, ma allo stesso tempo umiltà, è ciò che ci deve contraddistinguere nel girone di ritorno».

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