Mignani e Braglia due ex della Triestina che si sfidano per la B

TRIESTE . La Triestina, purtroppo, non ci sarà. Ma nella finale dei play-off di serie C che si giocherà sabato a Pescara, e che varrà l’ultimo posto utile per la promozione fra i cadetti, ci sarà comunque qualcosa di alabardato. Curiosamente, infatti, gli allenatori sulle panchine delle due finaliste Cosenza e Siena, sono entrambi ex giocatori alabardati. E tra l’altro elementi piuttosto importanti, pur nella loro breve esperienza a Trieste, ovvero Piero Braglia e Michele Mignani. Piero Braglia, 63 anni, che veniva da Catanzaro dove era stato una bandiera, militò in quella Triestina del 1984-85 che sfiorò la clamorosa promozione in serie A e alla fine giunse quinta. A centrocampo, assieme a Francesco Romano, Vailati, Moro e Gamberini, c’era infatti Braglia in quella Unione guidata da Giacomini che dopo un torneo a tutta birra frenò purtroppo nel finale, per veder svanire ogni speranza con il famoso rigore sbagliato da De Giorgis contro il Monza. Braglia poi chiuse la carriera da calciatore con Catania e Rondinella, per iniziarne subito una da allenatore dove ha occupato oltre una ventina di panchine: tra le sue stagioni indimenticabili le promozioni in serie B con Catanzaro, Pisa e Juve Stabia. Adesso ci sta riprovando in modo deciso con il Cosenza. Michele Mignani invece è molto più giovane, ha 46 anni e curiosamente anche lui giunse a Trieste dopo essere stato per anni la grande bandiera di una squadra, proprio quel Siena che ora allena (giocò 9 stagioni in bianconero con tanto di ritiro della maglia quando se ne andò). Arrivò in alabardato nel gennaio 2006, in piena era Tonellotto, e fu protagonista di due sofferte salvezze in serie B, vestendo anche la fascia di capitano ed ergendosi a baluardo centrale difensivo. Per avvicinarsi a casa, chiuse poi la carriera da calciatore con Grosseto e Poggibonsi. Per iniziare la sua carriera da allenatore, non poteva che cominciare ovviamente dal Siena, con le giovanili bianconere, per poi fare il collaboratore tecnico al Latina, quindi il tecnico dell’Olbia con cui ha vinto i play-off di serie D.
Quest’anno eccolo sulla panchina della prima squadra del Siena, subito vincente con una finale play-off da giocare. Insomma, aver giocato in passato nell’Unione fa evidentemente bene ai tecnici della serie C. Decisamente un segnale di speranza anche per la panchina di Massimo Pavanel, pure lui ex giocatore alabardato con tanto di fascia di capitano. Magari in una prossima finale play-off ci sarà lui. O chissà, forse il sogno è di riuscire nel gran salto diretto in serie B vincendo il campionato, senza nemmeno passare dai play-off.
Riproduzione riservata © Il Piccolo