Milan, ora c’è l’okay a trattare con i cinesi

MILANO. Il primo passo è compiuto, ma bisogna attendere almeno un mese per capire se davvero il 70% del Milan sarà ceduto alla cordata cinese. Silvio Berlusconi ha dato il benestare (ratificato all'unanimità da un cda straordinario di Fininvest) alla trattativa in esclusiva, non vincolante, con i potenziali investitori che hanno offerto circa 700 milioni di euro, debiti inclusi, per arrivare al 100% in due anni. Per la prima volta si tratta concretamente per la maggioranza. Non sono però svaniti i dubbi del presidente che, giorni fa, esprimeva in privato le perplessità di cedere la società «a 7-8 soggetti», quanti sarebbero i soci asiatici, e venerdì ha spiazzato tutti dicendo che preferirebbe lasciarla in mani italiane.
Già un anno fa Fininvest aveva avviato una trattativa in esclusiva di 8 settimane con Bee Taechaubol, seguita da un preliminare di compravendita, con cifre (480 milioni per il 48%), dettagli sulla quotazione in Asia e la nuova governance. Tutto suggellato da una stretta di mano fra Berlusconi e il thailandese che valeva più di una penale. Ma il closing, fissato il 30 settembre e più volte prorogato, non è mai arrivato. Questa volta sono stati resi noti pochi dettagli dopo i 40 minuti di cda, composto fra gli altri da quattro figli di Berlusconi, la n.1 di Fininvest Marina, Pier Silvio, Barbara (in teleconferenza avrebbe espresso un convinto parere favorevole all'operazione) e Luigi, oltre all'ad della holding, Pasquale Cannatelli (lui ha firmato l'accordo con la cordata rappresentata da Sal Galatioto) e al dg Danilo Pellegrino, che più da vicino segue il dossier. La nota annuncia «un accordo per un periodo di esclusiva con un gruppo di investitori cinesi relativo alla cessione di una quota dell'AC Milan» e la contemporanea sottoscrizione di «un promemoria di intesa, partendo dal quale si darà il via ad un approfondimento della trattativa». L'accordo risulta di carattere non vincolante e il periodo di esclusiva «è stato definito in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche».
Il negoziato vero inizia ora. Fininvest cercherà con i cinesi (ancora coperti da riserbo) l'accordo su alcuni aspetti finanziari, tempistica, governance e progetto di rilancio, sportivo e commerciale. L'ultima parola spetta a Berlusconi, che resterebbe presidente onorario. L'epilogo non è scontato e non si può andare oltre 30-40 giorni (intanto il club può fare operazioni di mercato e commerciali d’intesa con la controparte), perché dopo la finale di coppa Italia del 21 maggio il Milan deve pianificare il futuro: allenatore, giocatori in scadenza (per Montolivo è pronto un triennale), campagna acquisti, con la possibilità (in caso di sesto posto) di dover affrontare i preliminari di Europa League il 28 luglio.
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