Mondiale, i gemelli Braidot chiudono fermandosi alle spalle della top ten
Ancora la soddisfazione per un piazzamento tra i grandi a livello mondiale, per i gemelli Braidot, ma pure un pizzico di delusione perché le premesse facevano sperare qualcosa di più.
Si è conclusa così l’esperienza di Luca e Daniele Braidot a Mont Sainte Anne, in Canada, dove si è svolto il Mondiale di cross country 2019 che ha laureato per l’ottava volta in carriera campione iridato il fuoriclasse svizzero Nino Schurter, capace di bissare così il titolo appena conquistato anche nella staffetta. Luca ha tagliato il traguardo in 12.ma posizione, a poco meno di due minuti e mezzo dal vincitore, mentre Daniele ha concluso la sua fatica un minuto dopo, piazzandosi 17.mo. Posizioni che confermano la presenza nell’elite internazionale dei due ragazzi goriziani che gareggiano oggi per il Cs Carabinieri dopo essere usciti dal vivaio dell’Uc Caprivesi, e che rappresentano stabilmente due colonne della nazionale italiana.
Luca e Daniele erano dati (e specialmente il primo) in grande condizione alla vigilia della gara, tanto da far sperare che l’Italia potesse avere una punta in più, oltre al “solito” Gerhard Kerschbaumer, nella lotta per le medaglie. Evidentemente, però, non era la giornata fortunata per gli azzurri. Kerschbaumer, dopo aver faticato nella prima parte di gara, è stato protagonista di una grandissima rimonta fino al secondo posto, dietro allo scatenato Schurter, ma poi è stato vittima di una foratura che l’ha privato del podio e fatto chiudere quinto. Luca Braidot (già brillantissimo nella prova di team relay, chiusa dall’Italia al quarto posto) è invece partito molto bene, ha tenuto il ritmo dei migliori, ma dopo aver pedalato a lungo tra i primi otto è scivolato indietro, uscendo dalla top ten. Da segnalare anche la prova comunque positiva del friulano Nadir Colledani, 22.mo. —
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