Moto della Gendarmerie fa cadere Nibali ora è costretto al ritiro

Tour: nella tappa dell’Aple d’Huez successo di Thomas Sfortunato l’italiano, si teme una frattura vertebrale
epa06898548 Bahrain Merida team rider Vincenzo Nibali of Italy crosses the finish line during the 12th stage of the 105th edition of the Tour de France cycling race over 175,5km between Bourg-Saint-Maurice Les Arcs and Alpe d'Huez, France, 19 July 2018. EPA/KIM LUDBROOK
epa06898548 Bahrain Merida team rider Vincenzo Nibali of Italy crosses the finish line during the 12th stage of the 105th edition of the Tour de France cycling race over 175,5km between Bourg-Saint-Maurice Les Arcs and Alpe d'Huez, France, 19 July 2018. EPA/KIM LUDBROOK

PARIGI. La conferma di Thomas, la grinta di Froome, la sfortuna di Nibali. La dodicesima tappa del Tour de France, con epilogo sulla leggendaria Alpe d’Huez, regala ancora spettacolo e colpi di scena. Il gallese del Team Sky, trionfatore mercoledì a La Rosiere, concede il bis imponendosi in volata sulla terza delle tre salite di ieri e chiude la temibile tre giorni alpina come meglio non poteva sperare: conservando la maglia gialla di leader.

Alle sue spalle resiste il suo capitano e compagno di squadra, che dimostra una forma smagliante, finale di tappa invece amarissimo per il siciliano della Bahrain Merida che ora teme per la sua permanenza al Tour. A 4 km dal traguardo, poco prima della transenne, lo “Squalo” resta vittima di una caduta, causata dal contatto con una moto della Gendarmerie, nello stretto tratto in cui l’organizzazione ha faticato a contenere l’entusiasmo dei tifosi ai bordi della strada. Nibali, stoico, si è comunque rialzato riprendendo la corsa, giungendo al traguardo con un distacco di 13”.

Va sottolineata la grande sportività di Froome che ha aspettato il rientro del siciliano, a differenza di Bardet e Dumoulin che hanno inizialmente provato ad approfittarne. I due hanno chiuso rispettivamente a 3” e a 4”. Per Nibali portato in ambulanza all’ospedale di Grenoble: c’è il sospetto di una frattura vertebrale. Oltre al danno, la beffa: è stato respinto il ricorso del team, che chiedeva di abbuonare i secondi di ritardo accumulati per l’incidente.

In classifica Thomas comanda con 1’39” di vantaggio su Froome, 1’50” su Dumoulin, 2’37” su Nibali e 2’46” su Roglic.

La tappa è stata segnata dalla lunga fuga dell’olandese Stefan Kruijswijk che per parecchi chilometri si è messo sulle spalle la maglia gialla prima di essere riagguantato dai big a 5 km dal traguardo. Salutano il Tour Uran, che non è partito, Gallopin, Zabel, Greipel, Groenewegen e Gaviria. Smaltita la tremenda tregiorni alpina, gli scalatori possono respirare: oggi è in programma la tredicesima frazione, da Bourg d’Oisans e Valence di 169 km, su un percorso quasi totalmente pianeggiante. I velocisti, o almeno quelli sopravvissutti alle tappe alpine, affilano le armi. I big della classifica, invece, tirano il fiato in attesa dei prossimi impegni in salita che faranno chiarezza sulle mire di Thomas e il suo rapporto con Froome. —

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