MotoGP, Valentino torna ai box: «Tutto ok»

ARAGON. Nonostante le tante attenzioni verso la sicurezza la MotoGP rimane, come tutti gli sport motoristici, pericolosa. L'attenzione verso la sicurezza è altissima su ogni aspetto, ma non è...

ARAGON. Nonostante le tante attenzioni verso la sicurezza la MotoGP rimane, come tutti gli sport motoristici, pericolosa. L'attenzione verso la sicurezza è altissima su ogni aspetto, ma non è possibile eliminare l'instabilità tipica dei mezzi a due ruote. Domenica sul circuito di Aragòn sono state molte le cadute, tutte senza conseguenze serie. Qualche echimosi per Iannone, un mal di testa come conseguenza del trauma cranico per Rossi, tanta amarezza per aver perso una posizione buona per Andrea Dovizioso.

Chi ha fatto più «notizia» è stato Rossi. Il pilota-emblema della MotoGP, che ha perso per pochi secondi conoscenza dopo essere stato sbalzato via dalla sua Yamaha al terzo giro del GP d'Aragona, ha spaventato tutti rimanendo immobile a terra. E già ieri, Rossi è tornato ai box della Yamaha assicurando di sentirsi già al 100% e di pensare alle prossime gare: «Sto bene, è tutto ok, e questa è la cosa più importante. Non mi sono infortunato, a parte un grosso bernoccolo. Domenica avevo ancora un po’ di mal di testa, ma ora sto bene, sono al 100%. È stato un vero peccato, perché prima della gara abbiamo fatto una modifica che mi avrebbe aiutato molto; la moto era veloce e io stavo bene - aggiunge il campione pesarese - avevo recuperato il gap nei primi giri ed ero lì con i piloti di testa. Mi sentivo a mio agio e sono sicuro che avrei potuto fare una buona gara, quindi è stato un vero peccato cadere. In un certo senso, sono quasi contento: anche se abbiamo avuto un weekend difficile, domenica siamo stati competitivi e questa non era una pista favorevole per noi».

Le prossime gare potrebbero invece regalare soddisfazioni: «Abbiamo davanti tre gare di fila, tre gare interessanti e su circuiti che conosco molto bene. Mi piacciono tutti moltissimo - chiude Rossi - Cercherò di fare del mio meglio, così come nelle ultime gare».

Le immagini spettacolari, le cadute, le derapate fanno parte della scenografia della MotoGP, dunque, ma non bisogna dimenticare quali e quanti passi verso la sicurezza dei piloti siano stati fatti dal 1949 (anno della prima gara mondiale su due ruote) ad oggi. Dall'evoluzione del casco alle tute, dai circuiti cittadini ai tracciati disegnati su specifiche degli stessi piloti tenendo conto delle vie di fuga e degli spazi di frenata necessari. Dalle protezioni anatomiche all'airbag integrato, con tutti questi accorgimenti, la MotoGP rimane uno sport spettacolare. Non solo. Si discute anche sui tratti in erba sintetica ai lati delle piste come quelli presenti ad Aragon e sui quali sono scivolati sia Andrea Iannone che Valentino Rossi. Anche in questo caso ci sarebbe da intervenire. «Sull'erba sintetica - ha detto Rossi - sono caduto anche io. Secondo me questi elementi andrebbero rimossi perchè sono pericolosi soprattutto in caso di pioggia, se ci vai sopra con la moto non c'è aderenza». Il dibattito sulla sicurezza dunque è sempre aperto, dopo il GP d'Aragona ancora di più.

Riproduzione riservata © Il Piccolo