Nel ’32 la nascita con Triestina-Napoli di serie A

TRIESTE. Del vecchio stadio Grezar rimarrà ben poco: la ristrutturazione è stata radicale. Quello che è stato il luogo del calcio e della Triestina, diventa campo dell’atletica leggera. Lo inaugurano...
Di Bruno Lubis

TRIESTE. Del vecchio stadio Grezar rimarrà ben poco: la ristrutturazione è stata radicale. Quello che è stato il luogo del calcio e della Triestina, diventa campo dell’atletica leggera. Lo inaugurano che non sarebbe ancora pronto alle gare. Ma agli allenamenti sì, e tanto basta.

Lo stadio del Littorio è stato inaugurato nel settembre del 1932 con Triestina-Napoli finita 2-2. La Triestina lasciava finalmente il campo di Montebello dal fondo selvatico: pareva più un’aia che un terreno per giocarvi a calcio. La squadra militava nella massima serie, lo spettacolo aveva bisogno di erba vera e non di gramigna dove lasciar evoluire i primi grandi calciatori che avrebbero portato due titoli mondiali di seguito alla nazionale azzurra. E, come inaugurazione internazionale, ci fu nel 1934 la partita degli ottavi di finale del Mondiale casalingo tra Cecoslovacchia e Romania che vide vincitori i ceki (sconfitti in finale dall’Italia) con reti di Puc e Nejedly.

Da allora poco sport internazionale ma tanto calcio alabardato. Poco calcio internazionale se si pensa che si disputarono al “Grezar” qualche amichevole, incontri dell’under e due eliminatorie delle coppe europee: una tra Juventus e Partizan Belgrado e l’altra tra Milan e i ciprioti del Digenis. E, appena finita la seconda guerra mondiale, il “Grezar” ospitò le partite dell’Amatori Ponziana che militava nella serie A jugoslava. Cjaikoski, Beara, Veselinovic e altri giovani fuoriclasse slavi evoluirono a Trieste: la loro presenza durò un solo campionato.

Frattanto lo stadio perse il titolo di Littorio e venne ricordato come Comunale, ancor meglio Valmaura. Finchè nel 1967 non si ebbe l’intuizione di intitolarlo a un grande giocatore triestino morto nella tragedia di Superga, Pino Grezar, uno dei mitici giocatori che resero grande quel Torino.

La Triestina intanto aveva perduto i suoi quarti di nobiltà, era scesa addirittura in quarta serie e il primato di spettatori paganti al Grezar fu per il derby stracittadino di serie D tra Ponziana e Triestina. Un primato che dovrebbe suscitare malinconia più che orgoglio. Un campo che aveva sostenuto le gesta di Rocco, Colaussi, Pasinati, Trevisan, Valcareggi, Maldini, Sadar, Varglien, Vastini, Ascagni, De Falco aveva richiamato il massimo dei cittadini per un’esibizione di quarta categoria! Al Grezar aveva dato spettacolo un certo Rivera e prima di lui Sivori e Charles, Skoglund e Nordhal, Nyers.

Come succede ora con lo stadio Rocco, da tanti declamato come uno dei più belli in assoluto, che ospita partitelle di Eccellenza. Eppure su quell’erba Baggio aveva mostrato quel che era capace di fare con un pallone tra i piedi. Visto che siamo in periodo di conclave, chiudiamo con il detto ecclesiastico: “sic transit gloria mundi”.

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