Nella rissa viene a galla il furore biancorosso

Servono incentivi per gli under: non per aumentarli sul parquet, ma piuttosto sugli spalti
Di Silvio Maranzana
Lasorte Trieste 20/05/12 -Pall TS AcegasAps - Ferentino, Gara 2
Lasorte Trieste 20/05/12 -Pall TS AcegasAps - Ferentino, Gara 2

TRIESTE. Chi di rissa ferisce, di rissa perisce. Ferentino l’ha cercata e ne è uscito con le ossa rotte: sovrastato nel gioco e nel punteggio, con quattro uomini in campo e Carrizo sempre in panchina presumibilmente risparmiato per la serie in casa. Come uno sputafuoco dilettante è rimasto ustionato. In apertura per asfissiare il play triestino Carra, coach Gramenzi, lasciando i suoi altri quattro giocatori a zona, ha impiegato Marcante che però ha fatto poco onore al suo cognome senza spegnere le fonti di gioco triestine. Al contrario l’Acegas ha scelto (?) di lasciare spazio a Guarino per rafforzare le marcature individuali sui suoi compagni, quelli faccia e quelli schiena a canestro. Il resto, nelle prime fasi decisive, è stato tutto voli, ginocchiate, gomitate e tuffi. Il furore del team di casa è prevalso, la valanga biancorossa è rotolata in contropiede a ripetizione lanciando i giocatori come bulldozer impazziti contro il canestro avversario.

Ha incominciato a ribollire anche il PalaTrieste, colpo d’occhio soddisfacente, ma non ancora ottimo. Serve però introdurre la regola con incentivi per gli under fin dal prossimo campionato. Non gli under sul parquet, ma sugli spalti. Onore ai vecchi e storici tifosi, ma dove sono i ragazzi? La politica societaria deve spingerli per riportarli a tifare perlomeno tutti quelli delle squadre giovanili, non solo di basket, ma anche di altre discipline. Comunque dalle gradinate e dalle curve la pressione si è fatta sentire, tanto da far imbestialire Guarino e a indurlo a un gestaccio.

Nel corso del match l’Acegas ha regolato il tagliafuori giungendo anche a dominare a rimbalzo, soltanto la lunetta ha continuato ad averla storta sbagliando troppi tiri liberi. Dopo la furia esplosiva che le ha consentito di andare al riposo sul 52-28, ha provato il control game ma il test, con i ciociari ormai allo sbando, non era sufficientemente impegnativo. Fatto sta che al furore agonistico di Ferraro e Moruzzi, si è sostituita la freddezza di Ruzzier, bombarolo di ghiaccio. Sette anni durava il periodo delle vacche magre nella Bibbia, otto sta durando quello di Trieste che dal 2004 non ha più visto la serie A. A tutto c’è un limite.

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