Nello sport tutti possono centrare gli obiettivi
TRIESTE. Un convegno caratterizzato da esperienze sportive vissute e grandi emozioni quello in Sala Predonzani nel Palazzo della Regione a Trieste. Aneddoti si sono succeduti ad esperienze di vita sportiva in un caleidoscopio dedicato a quelli che Paolo Magrin ha definito gli atleti migliori: quelli diversamente abili. Dopo i saluti o del Presidente Regionale della Fic D'Ambrosi, Vincenzo Zoccano della Consulta Disabili, Edi Kraus assessore allo Sport del Comune di Trieste, Igor Dolenc, assessore allo Sport della Provincia, Marta Zanetti atleta paralimpica, Francesco Cipolla, vicepresidente Coni regionale, ha preso la parola Marinella Ambrosio, docente e Presidente del Cip del Fvg, che ha portato la propria esperienza di insegnante affermando che tutti passano dal sistema scolastico, e quelli che hanno difficoltà devono diventare più abili possibile, arrivando alla conoscenza delle proprie potenzialità, non concependo l'esonero scolastico, nè vedendo alunni che dalla scuola primaria giungono alla secondaria di II grado senza aver mai fatto una lezione di educazione fisica. Concordava in sala Hubert Perfler, oro olimpico a Barcellona, recente collare d'oro. Seguiva l'intervento di Fabio Lo Faro: «Esistono strumenti che hanno effetto volano, e quello detto “SuperAbile” dell'Inail fornisce risposte a specifici bisogni individuali: un servizio in linea con gli avvenimenti, contact center, web, telefono rivista, social, una multicanalità aperta a tutti per superare le barriere della conoscenza. Era la volta di Paolo Tavian, maestro di sci e guida di atleti paralimpici, che trattava l'argomento inerente a Sci e disabilità, attraverso anche a filmati molto coinvolgenti relativi a Coppe del Mondo e Paralimpiadi. Berti Bruss, ex canottiere e velista, presentava Amareterapia un’”avventura incosciente”: 76 giorni in barca a vela (con Egidio Carantini non vedente) da Trieste a Sanremo e ritorno, 3750 miglia con 3750 euro, e in Barcolana, 60 disabili in regata: un vero successo, con l'intenzione di istituire a Monfalcone una Scuola nazionale permanente per persone disabili dedicata agli sport del mare. Seguiva il saluto dell'Assessore Regionale allo Sport Gianni Torrenti: «Superare le barriere non è un costo ma un investimento, e ha lo scopo di dare a tutti le stesse opportunità». Nicola Zulian, psicologo e psicoterapeuta trattava dello sport e la disabilità intellettiva, riconoscendolo come possibilità per entrare in relazione con l'obiettivo di una crescita. Coinvolgente l'intervento di Tullio Mueller (istruttore sommozzatore anche per disabili), sulla didattica per bambini e per i diversamente abili. La disabilità nel mondo sommerso viene annullata: sott'acqua normodotati e disabili sono alla pari: bellissimi i video relativi a Bolle in Parco nei quali non si notava sott'acqua tale differenza e testimonianze molto toccanti di Egidio Carantini (dopo la barca a vela, le immersioni), e Carlo Benedetti (che ha completato con successo il suo percorso subacqueo). Interveniva Mauro Morassut, ex canottiere, oggi Presidente provinciale della Consulta disabili Fvg: «Bene questo convegno e da ex canottiere anche dell'attività che sta facendo la Federcanottaggio con il Pararowing, ed i risultati di Aiguebelette ne sono una conferma. Ancora, Paolo Magrin (Medicina fisica e riabilitativa del Gervasutta di Udine), con un intervento sui pazienti gravi, permanenti e temporanei, e gli inserimenti, attraverso personale specializzato nel mondo dello sport. Concludeva Cristina Ansaldi collaboratore del settore Pararowing della FIC, che tracciava un'ampia panoramica sul canottaggio dedicato ai diversamente abili.
Maurizio Ustolin
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