NON SOLO PAROLE D’ORDINE

di STEFANO TAMBURINI Certo, ci sarà anche chi dirà che non costa niente regalare qualche parola d’ordine: orgoglio, osare, cambiamento. Son belle e fanno effetto. E anche Cesare Prandelli lo sa bene,...
Di Stefano Tamburini

di STEFANO TAMBURINI

Certo, ci sarà anche chi dirà che non costa niente regalare qualche parola d’ordine: orgoglio, osare, cambiamento. Son belle e fanno effetto. E anche Cesare Prandelli lo sa bene, che non è da questi particolari che i più sono abituati a giudicare una spedizione mondiale. Sa, il ct, che non basterà dare l’anima e uscire dal campo dopo l’ultima partita consapevoli che non c’era di più da offrire. Sa che il giudizio dipenderà dalla data del volo di ritorno ma anche che è da qui che si comincia per tenere in vita il sogno che ogni due anni (Europei e Mondiali) avvolge e coccola le nostre estati.

Si comincia da qui, perché non è davvero più il tempo dei luoghi comuni e delle frasi fatte. In fondo è stato così che due anni fa, dal disastroso approccio all’Europeo (0-3 nell’ultima amichevole con la Russia) ci siamo trovati a giocarci una finale. Ha toccato tutte le corde che poteva toccare, il ct, anche quella di legarsi a un Paese che deve dare segnali di cambiamento, ha dato coraggio ai giovani chiedendo loro entusiasmo ed esuberanza. A un certo punto ha detto che vuole un’Italia anche un po’ incosciente. Sa che molto gli è contro: a partire dallo scarso utilizzo di giocatori italiani in un sempre più depresso campionato di Serie A, che da sette partite questa squadra non vince e sembra soffrire, che «non siamo i migliori ma possiamo battere i migliori». Eppure, quell’ottimismo – che parte prima dallo sguardo che dalle parole – si percepisce come autentico. È riuscito a toccare tutte le corde («Le difficoltà? Sono uno stimolo in più»), a distribuire pacche sulle spalle a Mario Balotelli («se tutti avranno la sua intensità...») e al giovane Matteo Darmian («è arrivato in sordina ma sta meravigliando tutti per la convinzione e la serenità») senza per questo togliere importanza al resto del gruppo.

Non sappiamo, nessuno può saperlo, se tutto questo potrà bastare per superare il girone più difficile e se poi dopo lo slancio potrà regalarci le gioie che sono nei sogni di tutti. Alla fine uno solo vincerà ma state certi che chi potrà alzare la coppa, guardandosi indietro, scoprirà che è così che è cominciata. Non lasciando niente al caso. Ma proprio niente.

@s__tamburini

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