Pallacanestro Trieste, un’ossatura da vertice

Il roster di Trieste appare più forte rispetto allo scorso anno. Ross, Brown e Uthoff una sicurezza. Ora tocca a Gonzalez

Lorenzo Gatto
La riconferma di Markel Brown è uno dei punti forti della ripartenza di Trieste
La riconferma di Markel Brown è uno dei punti forti della ripartenza di Trieste

In marcia verso una stagione da aggredire, con l’ambizione di chi vuole stupire e provare a vincere, la Pallacanestro Trieste ha finalmente definito il suo roster.

C’è voluto un pizzico di pazienza (il marchio di fabbrica di casa Arcieri), ma le firme di Mady Sissoko e Juan Toscano-Anderson completano la campagna di rafforzamento di una squadra che ha aggiunto talento e fisicità a un roster già competitivo.

Erano stati due i must indicati dal general manager biancorosso, in chiave di mercato, al termine dello scorso campionato: aumentare fisicità e versatilità alla squadra da affidare al nuovo coach. Missione compiuta perché Israel Gonzalez potrà contare su un organico certamente attrezzato per affrontare il doppio impegno campionato–champions league.

Gruppo rodato

I primi veri colpi di mercato arrivano dalle conferme. Non era scontato riuscire a trattenere a Trieste Ross, Brown e Uthoff, aver garantito continuità tecnica affiancando loro un gruppo italiano solido significa essersi messi nelle condizioni di cominciare la stagione con certezze importanti.

È vero che il cambio di guida tecnica porta con sè qualche incognita, è altrettanto vero che la presenza nello staff tecnico di Francesco Nanni, Francesco Taccetti e Nick Schlitzer garantiscono a Gonzalez la possibilità di inserirsi nella oliata macchina biancorossa aumentando gradatamente e senza forzare il suo impatto sulla squadra.

I nuovi arrivi

Da Venezia sono approdati in biancorosso Moretti e Iannuzzi, dagli Stati Uniti Ramsey, Toscano-Anderson e Sissoko. Come e cosa cambierà nella Pallacanestro Trieste rispetto alla scorsa stagione lo capiremo sin dalle prime amichevoli, di certo gli arrivi di Ramsey e Toscano-Anderson portano talento ed esperienza aumentando il livello di una squadra che sugli esterni ha oggettivamente un potenziale da primissimi posti.

Da verificare cosa e quanto riuscirà ad aggiungere Mady Sissoko al pacchetto di lunghi costituito da Uthoff, Brooks e Candussi. La scelta di un pivot alla sua prima esperienza europea è naturalmente un’incognita, l’arrivo del maliano va letto non tanto e non solo su quelle che sono le potenzialità di un giovane in crescita ma anche su quelle che saranno le aspettative della società.

Nella passata stagione, contro avversarie in grado di schierare centri dominanti (Miro Bilan nella serie play-off contro Brescia su tutti), Trieste aveva sofferto. La sua presenza può servire a colmare quella lacuna. Un acquisto fatto in chiave difensiva visto che, con una rosa nella quale il talento offensivo non manca, un eventuale apporto limitato in attacco non sarebbe considerato un problema. —

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