Pallamano, dodici giorni per riuscire a sopravvivere

Alla vigilia del proprio 50.mo compleanno e a dodici giorni dalla scadenza dei termini per l'iscrizione al prossimo campionato, la Pallamano Trieste tira le somme e guarda con crudo realismo al futuro. Il budget per iniziare la stagione non c'è ancora nonostante il presidente Lo Duca, il general manager Oveglia e i dirigenti capitanati da Semacchi nelle ultime settimane si siano mossi per cercare di garantire la sopravvivenza della società.
«Una stagione nella massima serie ci costa attorno ai 250 mila euro, a oggi abbiamo raccolto circa soltanto il 20% del budget necessario - sottolinea Giorgio Oveglia -. Troppo poco, oggettivamente, per permetterci di iscriverci al prossimo campionato. In questo momento il sentimento che prevale è quello della rassegnazione. La scorsa primavera abbiamo combattuto per garantirci un futuro ma siamo davvero stufi di dover continuamente chiedere l'elemosina per mantener viva la nostra società. Se 50 anni di storia, 17 scudetti e 6 coppe Italia, un settore giovanile tra i più floridi d'Italia e un movimento che nelle scuole raccoglie attorno al nostro sport quasi un migliaio di ragazzi non basta, ne prendiamo atto. La cosa che più mi colpisce è il numero di persone che mi ferma per strada complimentandosi e chiedendomi cosa abbiamo preparato per festeggiare i nostri 50 anni. Non so cosa rispondere, ci sarebbe da sorridere se il momento non fosse tremendamente serio».
La “dead line” è fissata per lunedì 24 giugno, data entro la quale le società devono confermare la volontà di partecipare al prossimo campionato di serie A. Mancano dodici giorni, il tempo per calare in acqua la scialuppa di salvataggio ed evitare il naufragio della società ci sarebbe. Resta da capire se in un momento comunque difficile per lo sport cittadino esistono margini per trovare le risorse e salvare una tradizione vincente come quella della pallamano.
Il paradosso in questo particolare momento che sta attraversando la società è, per i dirigenti, rispondere ai procuratori che continuano a chiamare e a chiedere informazioni. «Ci stanno offrendo giocatori stranieri - racconta Oveglia - ma in questo momento le telefonate non durano più di dieci secondi. Quando rivelo che non ci sono soldi, il silenzio corre sul filo e la conversazione si interrompe bruscamente. Gli stranieri possono aspettare, in questo momento vorrei poter dare garanzie ai nostri giocatori, al nucleo che negli ultimi anni ha vissuto assieme a noi tutti i momenti più difficili. Marco Visintin e Diego Modrusan hanno già confermato la loro disponibilità a prolungare di un anno la loro carriera, l'idea era di confermare tutti provando a incrementare l'organico con il ritorno in biancorosso di Luca Bellomo. In più dovremmo risolvere il nodo Carpanese e capire come muoverci per l'allenatore. Al momento abbiamo però sospeso ogni ragionamento in attesa di sviluppi. Se qualcosa da qui al 24 giugno succederà saremo pronti a riprendere in mano le fila del discorso». —
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