Parks e Nelson, un’intesa per il decollo dell’Alma

TRIESTE. Non chiedete a un newyorchese di amare la California, non pretendete che un losangelino apprezzi la Grande Mela. È l'antica rivalità tra la East e la West coast: due mondi e due stili di vita troppo differenti. Jordan Parks e Roberto Nelson non fanno eccezione, il primo nato nel Queens, il secondo a Santa Barbara. Diversi fuori dal campo, uno più introverso e l'altro decisamente più espansivo, hanno però trovato sul parquet il feeling giusto e un linguaggio comune, quello del basket. Lo si è visto nell'ultima trasferta di Ferrara dove, con 55 punti segnati in coppia, hanno letteralmente preso per mano l'Alma portandola al successo. «Ho trovato da subito un buon feeling con la partita - ci racconta Parks - e di questo devo ringraziare i miei compagni di squadra. Con il passare dei minuti ho visto che i tiri entravano e ho preso sempre maggior fiducia nelle cose che facevo». Prestazione, quella in casa Bondi, che grazie ai 33 punti segnati e ai 14 rimbalzi catturati è valsa a Jordan il titolo di Mvp, miglior giocatore, della ventitreesima giornata. Mario De Sisti, per due stagioni coach della Pallacanestro Trieste, ci aveva visto lungo a Mantova dopo la seconda di campionato. "Grande atletismo - aveva detto - sa fare molte cose. Mi piacerebbe vederlo tirare da fuori, ma di una cosa sono sicuro: sentiremo parlare di lui nel corso della stagione». L'arrivo di Nelson ha sicuramente aiutato la crescita di Parks, passato da 15 a 23 punti di media segnati a partita. «Roberto passa molto bene la palla - spiega Jordan - e la sua presenza costringe le difese a marcarlo togliendo a noi un po' di pressione sul perimetro».
Complimenti che Nelson rimanda al mittente. A Ferrara, l'ammiraglio ha mostrato il meglio del suo repertorio ma, sottolinea, i meriti vanno condivisi con tutti. «Se ho potuto prendere tanti tiri aperti devo ringraziare il lavoro dei miei compagni». Parole d'elogio che non sono di circostanza. Se è vero che gli americani tendono a essere individualisti, i due stranieri di Trieste si sono integrati alla grande sposando con convinzione la filosofia del gruppo. «Mi piace allenarmi qui - conferma Roberto - nella squadra sto bene, i tifosi ci aiutano e in città, devo dirlo, mi trovo davvero molto bene». Uno stato d'animo che serve a rendere meglio sul parquet e ha aiutato anche la squadra a crescere se è vero che, fatta eccezione per la gara d'esordio a Imola e lo sfortunato harakiri di Matera, con Nelson in campo l'Alma ha finora sempre vinto. Risultati che hanno permesso a Trieste di centrare con largo anticipo l'obiettivo della salvezza e proiettano i biancorossi in piena zona playoff. «Se ci crediamo? - l'ultima battuta è di Jordan Parks -. Personalmente penso ai playoff da quando, questa estate, sono atterrato a Trieste e arrivato qui in palestra. Credo sia naturale e che l'aspirazione di ogni giocatore sia quella di vincere tutte le partite. Noi, ne sono convinto, ai playoff ci possiamo arrivare».
Lorenzo Gatto
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