Partenze ad handicap per la Triestina calcio

Se l’Unione va sotto non riesce a risalire: in 16 gare solo tre pari in rimonta. Nemmeno l’arrivo di Tesser finora è riuscito a togliere questo grande difetto

Antonello Rodio
Il centrocampista Braima è stato l’autore del pari a Padova: una delle poche rimonte dell’Unione Foto Mariani / Lasorte
Il centrocampista Braima è stato l’autore del pari a Padova: una delle poche rimonte dell’Unione Foto Mariani / Lasorte

La rimonta, questa sconosciuta. In questa travagliata stagione alabardata nella quale i difetti e i guai sono stati numerosi, una delle più gravi pecche della Triestina è stata quella di non essere stata quasi mai capace di ribattere a un vantaggio dell’avversario.

Sembra quasi come se una volta andata sotto, l’Unione non riesca a trovare le forze per riaprire la partita e portarla dalla sua parte.

MAI UNA RIMONTA

I numeri generali sono particolarmente impressionanti. Su 23 partite giocate finora in questa stagione, la Triestina è andata sotto nel punteggio ben 16 volte. Ebbene di queste 16 gare, solamente in 3 l’Unione è poi riuscita a pareggiare la partita e a portare a casa un punto, mentre non è mai accaduto che gli alabardati siano riusciti a ribaltare il risultato e a vincere una volta andati sotto. In questo dato negativo pesa molto ovviamente la prima parte di campionato, quando le continue sconfitte hanno portato come conseguenza un deficit psicologico in squadra e favorito un trend che col passare delle giornate è diventato una china inarrestabile.  Al di là della gravità di essere quasi sempre andati sotto nel punteggio, problema di per sé già piuttosto preoccupante, l’aspetto più inquietante è stato che l’Unione una volta preso un gol, è sembrata spesso rassegnarsi a un destino ineluttabile senza trovare le forze per raddrizzare la partita.

LE TRE ECCEZIONI

Attilio Tesser
Attilio Tesser

Ci sono però anche le eccezioni. Come detto, in tre partite la Triestina è riuscita a portarsi a casa un punto. È successo la prima volta contro la Pro Vercelli durante l’interregno di Geppino Marino: al Rocco a metà ripresa erano andati in vantaggio i piemontesi, ma tre minuti dopo era stato Bijleveld a pareggiare i conti. L’evento si era ripetuto in una delle poche partite con Clotet in panchina, ovvero Triestina-Albinoleffe, anch’essa finita 1-1: i lombardi si erano portati avanti nel finale di gara con Zoma, ma allo scadere, in pieno recupero, l’Unione era riuscita a pareggiare con una zampata di Vertainen. La terza volta, ancora un 1-1, è arrivata proprio nella prima partita con Tesser in panchina, quella all’Euganeo con la capolista Padova: veneti in vantaggio su rigore nel primo tempo, poi nella ripresa il pareggio con Braima. Nelle altre 13 occasioni, invece, la Triestina è uscita dal campo sempre sconfitta.

LE DUE ILLUSIONI

Tra l’altro, solo in due di queste 13 partite la Triestina era riuscita almeno a pareggiare momentaneamente, dimostrando una certa reazione, prima di finire di nuovo sotto e chiude sconfitta. È accaduto curiosamente entrambe le volte con Santoni: a Lecco gli alabardati erano riusciti a pareggiare su rigore con Attys, prima di capitolare di nuovo allo scadere. La settimana successiva con il Lumezzane, la Triestina era riuscita a riacciuffare gli ospiti per ben due volte, prima di capitolare nel 2-3 finale.

I PROGRESSI CON TESSER

Con Tesser c’è stato un progresso anche in questo campo. Se fino al suo avvento l’Unione era finita sotto ben 13 volte in 16 partite (81,25% delle gare), ed era riuscita a recuperare solo 2 volte su 13 (quindi nel 15,3% delle occasioni), con Tesser in panchina la Triestina è andata in svantaggio solo 3 volte su 7 (42,8% delle gare) e comunque ne ha riacciuffata 1 su 3, pari al 33,3% delle gare. Insomma dati sensibilmente migliorati, ma problema non ancora risolto. Anche se con i risultati positivi e l’aumentare dell’autostima, la Triestina dovrebbe via via trovare la forza anche per reagire a un gol .

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