Pecile: «Il tifo, un’emozione pazzesca»
TRIESTE. Comprensibile euforia nell'immediato post partita da parte dei giocatori biancorossi. Da buon triestino e nella valanga di selfie richiesti dai tifosi, Sunshine Pecile si lucida gli occhi e si gode i due punti. «Bellissimo. Vincere davanti a una cornice di gente così è favoloso, bisogna solo dire grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto, ma vorrei ringraziare anche tutti i compagni di squadra e lo staff. Ci meritavamo una partita del genere. Abbiamo avuto tanti alti e bassi in questi mesi e credo sia normale, considerata la giovane età media. Adesso ricarichiamo le energie mentali e cominciamo a guardare ai playoff». C'è un Parks in crescita vertiginosa. «È il frutto del duro lavoro. Jordan non ha sbagliato un allenamento dal momento del suo arrivo a Trieste, un esempio di giovane con tanta voglia di arrivare, merita il successo che sta avendo. Un lavoro eccellente».
Cosa si prova a vincere nella propria città davanti a 5.660 spettatori? «È la prima volta da giocatore. Provavo emozioni simili solo quando andavo da spettatore a tifare per questi colori. Mi sono perso il coro del “viva l’A e po' bon”, ma rimane un’emozione pazzesca».
Sulla stessa lunghezza d'onda Bobo Prandin: «La partita perfetta, credo che nessuno potesse pensare a questo epilogo. Siamo stati fantastici, questa vittoria ci ripaga di tutto il lavoro che stiamo facendo da mesi». In certi momenti Treviso non ci ha capito niente... «Con un pubblico così veniva tutto più facile e infatti al pronti-via abbiamo creato un break importante. Come atmosfera sembrava di essere a gara 4 dello scorso anno contro Brescia, spererei di vedere sempre il palazzetto così». Tutti utili alla causa, è questo il segreto dell'Alma? «Rispecchiamo la filosofia del nostro allenatore, è uno che vuole squadre lunghe, nelle quali tutti possono essere protagonisti e pian pianino stiamo recependo questi concetti, migliorando la personalità dei singoli».
Conclude Landi, uno dei migliori in questo primo scorcio di 2016: «Meglio di così non poteva andare, spinti da questo pubblico fantastico. Trieste è una piazza incredibile, è bello aver regalato ai tifosi il derby».
Guido Roberti
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