Perisan vuole crescere insieme alla Triestina

Si presenta il nuovo portiere in prestito dall’Udinese: «Avevo proposte interessanti in B ma so che qui potrò giocare» 
TRIESTE. Giustamente, si parte dal numero uno. E non a caso la prima ufficializzazione del mercato alabardato era stata quella di chi tradizionalmente porta il numero uno sulla maglia: Samuele Perisan, 20 anni, 192 centimetri, è infatti il portiere che difenderà la porta della Triestina in serie C. Un mese e mezzo fa era anche nell’Italia under 20 giunta terza ai mondiali di categoria in Corea del Sud, mentre la scorsa stagione si è diviso fra prima squadra dell’Udinese, dov’era il terzo dopo Karnezis e Scuffet, e la formazione Primavera. Ma ora per crescere ha bisogno di giocare e l’Udinese che lo ha allevato per tanti anni con cura lo manda a farsi le ossa proprio a Trieste.


Perisan, come è nato l’approdo alla Triestina?


Avevo delle proposte interessanti anche in serie B, ma non la certezza di giocare. Così assieme al mio procuratore e all’Udinese, per crescere abbiamo scelto una piazza importante come Trieste, una bella città con una tifoseria importante e un gran bel stadio.


Una scelta dettata anche dalla necessità di giocare con continuità?


Esatto. Alla mia età non aveva senso andare da qualche parte per giocare 5 partite, bisogna farne 30 per crescere. Perché gli allenamenti con la serie A sono importanti, ma fanno crescere fino a un certo punto. E poi l’allenamento non è come la partita della domenica, soprattutto per un giovane.


L’Udinese e i portieri: qual è il segreto di questa scuola di grande successo?


Certamente gli allenatori: ce ne sono tre davvero bravissimi, fantastici. Prima Diego Del Piccolo, che ora è venuto anche lui alla Triestina, poi Sergio Marcon e quindi Alex Brunner: con loro impari davvero tutto, dall’A alla Z. Ed è bello allenarsi anche con portieri sempre forti: ad esempio ricordo che era davvero uno spettacolo vedere allenarsi Handanovic.


Lei è cresciuto in pratica assieme a Scuffet e Meret. Adesso sta pensando: finalmente tocca a me?


Lo spero davvero. Con loro ho sempre avuto un rapporto di grande amicizia, che poi è rimasta anche senza giocare assieme. Sono contento per loro che ormai siano diventati dei portieri veri, tra virgolette. Quello che ora spero di diventare anch’io, cercando di ripercorrere le loro orme.


Come ha detto, alla Triestina ritrova il suo allenatore Del Piccolo: ha pesato anche questo nella scelta?


Sicuramente, sono venuto a Trieste anche per questo. So come lavora Diego, mi piace lavorarci assieme, ci siamo confrontati in questo periodo e anche lui mi ha aiutato a compiere questa scelta.


Provi a descriversi. Pregi e difetti?


Con i piedi devo sicuramente migliorare. Per il resto sono alto e ben strutturato fisicamente, mi trovo molto bene sulle palle alte. Ma francamente è meglio che mi giudichino gli altri.


Ha la sensazione di prendere parte a quella che è una vera e propria rinascita della Triestina?


Sì. Infatti quando è venuta fuori l’ipotesi Trieste, qualcuno vicino a me era un po’ contrariato proprio per tutti i fatti che sono successi in questi anni in casa alabardata. Ma poi tutti mi hanno parlato benissimo della nuova società: da quando Milanese ha preso in mano la situazione, è stata davvero una nuova rinascita per la Triestina e sono contento di far parte di questo progetto.


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo