Petagna, prima doppietta in serie B

L'attaccante triestino sta convincendo ad Ascoli
Andrea Petagna
Andrea Petagna

TRIESTE. Stavolta, probabilmente, è la volta giusta. Con una certa continuità in prima squadra, per Andrea Petagna, arrivano anche i gol. Due l’altra sera, con il suo Ascoli, contro il Brescia dell’airone Caracciolo. Il corazziere triestino, 21 anni a giugno, figlio e nipote d’arte (nonno Francesco “Ciccio” Petagna, è stato capitano della Triestina dal ’49 al ’59 e poi allenatore e il padre Euro, ex giocatore alabardato, ora guida lo Zaule), comincia a lasciare il segno.
Finalmente la prima doppietta in serie B...
Dire che sono soddisfatto sarebbe scontato. Mi sento bene, sento di godere della fiducia della società e dei tifosi. La condizione ideale.
In questo campionato ha già segnato sei gol. L’obiettivo?
Arrivare in doppia cifra è il traguardo personale, la salvezza dell’Ascoli è naturalmente l’obiettivo più importante.
Bella piazza, Ascoli. Ne ha lanciati di giovani attaccanti in passato...
Effettivamente qui i ragazzi possono trovare spazio. Zaza è l’esempio più recente. Prima ci sono stati Destro e Antenucci e andando ancora più indietro nel tempo, Bierhoff.
Il fisico innegabilmente c’è, ma dal punto di vista tecnico dov’è che bisogna migliorare?
Devo cominciare a cercare più spesso la porta. Mi piace partecipare all’azione ma sono lì per segnare...Inoltre non sarebbe male migliorare il piede destro.
Ad Ascoli è in prestito. Durante il recente mercato invernale il suo cartellino è stato acquistato dall’Atalanta di Edi Reja.
Una soluzione che mi sta benissimo. Saputo dell’interessamento dell’Atalanta non ho avuto dubbi. Un club di A che dà spazio ai giovani.
Il suo cartellino è stato per anni del Milan. Nessun rimpianto?
Ho potuto allenarmi insieme a campioni veri, ho avuto modo di esordire in serie A e in Champions League. Si sa che per un ragazzo è difficile farsi largo in un top club, mi hanno mandato in giro in altri club per farmi maturare.
E infatti a nemmeno 21 anni ha vestito già parecchie maglie. Quale esperienza ricorda con maggiore simpatia?
Ogni tappa mi ha lasciato qualcosa ma ricordo con piacere i sei mesi vissuti l’anno scorso a Vicenza.
La tappa dove invece non è andata come avrebbe voluto?
Il rimpianto è legato all’avventura con la Sampdoria. Sulla carta poteva essere una gran bella opportunità ma ci sono arrivato impreparato. Ero troppo giovane e inesperto.
In questa stagione ha indossato anche la maglia azzurra della rappresentativa Under 20 di categoria.
Finora non mi sono fatto mancare niente...Sono stato convocato nelle varie nazionali giovanili. Oddio, in realtà ce n’è una che mi manca ancora.
L’Under 21?
Io ci spero. So che il mio nome sta circolando. Certo, per arrivarci dovrò continuare a fare bene con l’Ascoli.
Andrea Petagna e Trieste. Le manca?
Sono triestino ma nella mia città ho giocato poco. Ho cominciato nel Domio e a 10 anni appena sono andato all’Itala San Marco a Gradisca. Mi sono abituato in fretta a vivere lontano da casa. Cerco comunque di tenermi informato sulla Triestina. Mi spiace saperla in queste condizioni e mi auguro che sia prossima la rinascita. In fondo, resto un tifoso dell’Unione...
...E dello Zaule.
Beh, le squadre che allena papà non si discutono. E, per non fare torti a nessuno, tifo anche San Giovanni.
Il motivo?
Ci gioca mio fratello. Ha quattro anni in meno. Noi Petagna siamo una dinastia.
 

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