Pontrelli: «Futuro roseo ho il sì di un big triestino»

Il presidente della Triestina esce allo scoperto: «Dalle Rive non l’ho mai sentito i veneti non sono stati chiari e io ho un accordo pronto». Mister-X è Irneri?
Di Ciro Esposito
Foto Bruni 28.07.14 Triestina calcio: marco Pontrelli
Foto Bruni 28.07.14 Triestina calcio: marco Pontrelli

TRIESTE. «In queste settimane non ho mai avuto un contatto nè con Dalle Rive, nè con il signor Colino. Con il gruppo veneto, rappresentato da Giorgio Zanmarchi con il quale c’è stato un incontro cordiale, negli ultimi giorni c’è stato uno scambio di e-mail. Ho sempre premesso che non avevo intenzione di vendere ma per rispetto al sindaco Cosolini, che mi aveva indicato questi imprenditori come solidi e seri, ho chiesto loro che mi comunicassero i dati della società acquirente, le referenze bancarie e il progetto per il futuro della Triestina. Nonostante la mia richiesta mi hanno risposto che la documentazione mi sarebbe stata fornita solo durante un incontro live. Insomma mi pare che l’atteggiamento sia stato quantomeno poco chiaro. In e-mail conservo tutte le comunicazioni. Nel frattempo, e ne ho dato pronta notizia a Zanmarchi, la nostra proprietà ha raggiunto dopo mesi di conoscenza un grandissimo corposo socio del territorio di Trieste per ambire al nostro obbiettivo (la serie B)». Il presidente Marco Pontrelli esce allo scoperto. Spiega perché i contatti con il gruppo veneto si siano stiracchiati o interrotti ma soprattutto sottolinea come ci sia un soggetto triestino che vuole investire sulla Triestina. Anzi, con un coupe de theatre, afferma che l’accordo è sostanzialmente fatto. «Questo personaggio di primo piano ci ha detto sì a sostenere un progetto ambizioso. Nelle prossime settimane metteremo attorno a un tavolo legali e commercialisti per definire i dettagli dell’operazione». Già, i dettagli nel caso della Triestina, non sono dettagli. Se la trattativa è in fase così avanzata o comunque è in itinere si capisce il motivo dell’ostentato ottimismo manifestato a più riprese dal presidente e anche perché il numero uno abbia sempre dichiarato di non voler vendere.

Ma a questo punto i tifosi si chiederanno chi può essere il potenziale benemerito che il presidente rigorosamente non svela.

Gli indizi (che non sono una prova) portano alla figura di Piero Irneri, che quanto a rango famigliare a Trieste non ha bisogno di presentazioni.

Primo indizio perché, pur non essendosi mai appalesato (saggiamente), nell’agosto del 2012 il suo nome era stato speso nell’operazione (poi non andata in porto) della rinascita della nuova Triestina dopo il fallimento Fantinel-Aletti. In secondo luogo è noto che Pontrelli in questi ultimi mesi ha incontrato più volte Irneri a Trieste e non solo. In terza istanza perché nessun benestante del territorio in questi anni (fatta eccezione per Zotti e Cergol con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti) si è mai avvicinato all’Unione anche se a Trieste non mancano i concittadini con depositi a sei zeri. E non si vede in un momento così delicato chi possa essere disposto a farlo. Ad ogni modo non resta che attendere l’evoluzione (se sarà positiva) e che venga svelato il volto del Mecenate. Nel frattempo l’Unione dovrebbe concentrarsi a salvare la D. E questo è l’auspicio di tutti. Anzi, è un obbligo.

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