Pozzo: «Io sono in pensione, ora all’Udinese ci pensano i figli»

UDINE. «Ho vissuto 30 anni di Udinese. Sono passati con una velocità incredibile. I momenti sono sempre stati abbastanza difficili ma allo stesso tempo belli. Mi sono divertito. La società continua,...
PAOLONE 05.12.16, Udine, Dacia Arena Stadio Friuli, Serie A 15a Giornata - UDINESE-BOLOGNA, nella foto: Carlo Tavecchio e Gino Pozzo
PAOLONE 05.12.16, Udine, Dacia Arena Stadio Friuli, Serie A 15a Giornata - UDINESE-BOLOGNA, nella foto: Carlo Tavecchio e Gino Pozzo

UDINE. «Ho vissuto 30 anni di Udinese. Sono passati con una velocità incredibile. I momenti sono sempre stati abbastanza difficili ma allo stesso tempo belli. Mi sono divertito. La società continua, è in buone mani, nelle mani dei figli che hanno più passione del padre, forse anche un po’ di più, perché io avevo tante attività industriali, ero sempre in giro per il mondo e tornavo qui solo il fine settimana. Oggi comunque l’Udinese è ancora una società ambiziosa, che ha ancora programmi e tante tappe da raggiungere».

A margine dell'incontro per gli auguri natalizi convocato con la stampa, il patron dell'Udinese Giampaolo Pozzo si è concesso ai microfoni per rispondere a qualche domanda tra passato, presente e futuro del club bianconero. A partire dall'approdo di Gigi Delneri sulla panchina bianconera: «È nato con noi. Mio fratello Giancarlo lo prese alla Pro Gorizia una ventina d'anni fa. Sappiamo chi è per quello che ha fatto vedere, è sempre stato un ottimo allenatore e credo che da friulano ci metta oltre alla professionalità anche il cuore. È presto per parlare, ma mi piacerebbe fare con lui un discorso a medio termine». Gli darete una mano a gennaio sul mercato? «Sono andato in pensione. Il calcio è abbastanza logorante, l’attività la portino avanti i figli. Io rimango un grande tifoso dell'Udinese».

Di Natale non è rimasto a Udine, «ma qui ha sempre le porte aperte, sono scelte che deve fare lui». Il sogno del Pozzo-tifoso «come tutti, è di vincere sempre e andare in Champions. La realtà è poi differente ma l'ambizione e la voglia ci sono: devono solo verificarsi tutta una serie di combinazioni per poter fare grandi cose».

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