Riecco la Francia Azzurre a caccia della rivincita

Da oggi a Marsiglia primo turno del World Group Si apre con Mladenovic-Giorgi. La beffa di Genova
Di Paolo Rossi
08/07/2015, Genova, 105 Stadium, Federations Cup 2015, Italia - Francia, nella foto Camila Giorgi
08/07/2015, Genova, 105 Stadium, Federations Cup 2015, Italia - Francia, nella foto Camila Giorgi

ROMA. Il sorteggio potrebbe aver aiutato. Alle 14, subito dopo pranzo (a seconda delle abitudini), su Supertennis si potrà assistere a Francia-Italia di Fed Cup. In palio, a Marsiglia, ci sono varie cosette: la semifinale, la permanenza nel World Group per il 2017 e l’evitarsi uno spareggio rischioso, dopo l’estate, per non retrocedere.

Riusciranno le terribili ragazze italiane a restituire lo scherzetto del 2015 alle cugine transalpine? La domanda è lecita, e la risposta incerta. Nello squadrone rosa mancano Flavia Pennetta e Roberta Vinci, proprio le due finaliste dell’ultimo US Open: come sappiamo, la Pennetta ha deciso di appendere la racchetta, mentre la Vinci ha chiesto un momento di respiro, accordato dal commissario tecnico Barazzutti. Per cui, quest’ultimo, considerato anche l’indisponibilità per infortunio di Karen Knapp, ha deciso di affidarsi alle certezze (Errani e Giorgi), all’esperienza (Schiavone) e alla gioventù (Caregaro).

A giocare saranno, in rigoroso ordine di sorteggio, Camila Giorgi e Sara Errani. Questo è il motivo, puramente teorico e psicologico, dell’aiutino della sorte. Camila Giorgi è tipo da preferire il dentro o fuori. Una specie di filosofia di vita, oltre che di sport. Per cui l’entrare in campo sullo 0-0 potrebbe agevolarle il compito contro Kristina Mladenovic, altra tennista sparatutto contro la quale non ha mai giocato prima. Una sfida inedita, dunque, in tutto e per tutto.

A seguire toccherà a Sara Errani affrontare Carolina Garcia, match che sulla carta la vede sfavorita per via della superficie, ed anche perché attualmente la romagnola - come da sua stessa ammissione - non è al massimo della forma, sebbene continui a pensare positivo, come da consuetudine: «Il campo non è molto veloce e per me è un’ottima cosa. È una sfida alla pari e siamo pronte a dare il meglio».

La verità è che nel clan azzurro è ancora vivido il ricordo di Genova, dello scorso anno: quella rimonta subita dopo il doppio vantaggio del sabato grida ancora vendetta. Ma è un pensiero che Barazzutti vuole rifiutare a tutti i costi, preferendo che il focus di tutte sia sull’oggi: «Genova è ormai alle spalle, dimenticata. Qui si riparte da zero. Abbiamo una squadra molto forte. E sappiamo di affrontare un team altrettanto forte e competitivo. Cosa dovremo fare per vincere? Semplice, giocare bene, possibilmente meglio delle nostre avversarie».

Concetti che ha ripetuto fino alla noia per tutta questa settimana, supportato anche dalla veterana, quella Francesca Schiavone, che ha accettato di tornare in gruppo con grande umiltà. «Questo è un nuovo gruppo, del nucleo storico è rimasta la Errani. Io sto conoscendo le mie nuove compagne, e penso che possiamo diventare un team affiatato. Ora ci siamo, l’importante è l’inizio di questa sfida. Sara e Camila sono pronte. Certo è che le francesi giocano in casa e hanno la Mladenovic e la Garcia in grande crescita».

Il tempo delle parole è comunque finito. Rispetto al 2015 è l’Italia che non ha nulla da perdere (e le azzurre avranno anche il sostegno dei tifosi “We Are Tennis Fan Academy” in Francia su iniziativa Bnl), e che la pressione sarà tutta sulle due ragazze francesi. Aspetto forse non secondario.

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