Rocco Siffredi rompe il “digiuno” dopo dieci giorni: «Sono di parola»

È stato di parola Rocco Siffredi: dieci giorni senza fare sesso. Un’eternità per il pornodivo abruzzese che a 50 anni ha in bacheca 1.800 film girati da protagonista e circa 5.000 donne. La trovata pubblicitaria lanciata prima dell’inizio dei Mondiali di calcio ha funzionato. «Fino a quando l’Italia sarà in corsa per la vittoria finale io osserverò un periodo di astinenza, nella speranza che i ragazzi mi facciano rivivere l’orgasmo vissuto nel 2006». Un video che è diventato uno spot pubblicitario e che ha fatto il giro del mondo. Solo che l’Italia non ha superato il primo turno e il pornodivo, dopo “appena” dieci giorni, è tornato ad esercitarsi in quello che è la sua principale fonte di reddito. E la “fortunata” che ha “affrontato” il pornodivo più famoso al mondo è stata Rosa, la 39enne ex modella ungherese lo ha reso padre per due volte. Probabilmente, martedì pomeriggio, mentre gli azzurri rientravano negli spogliatoi e Prandelli stava per annunciare le dimissioni da commissario tecnico. «Non ho resistito a lungo dopo l’eliminazione», ha commentato, «ma comunque sono stato di parola. E non potete immaginare quanto mi sia costato».

Scusi Siffredi, ma davvero non ha fatto sesso per dieci giorni?

«Diciamo che sono stato abbastanza bravo. E comunque ho mantenuto fede alla promessa fatta. Parola di Rocco».

Magari avrà anche gufato gli azzurri…

«No, assolutamente. L’Italia per me viene prima di tutto e tutti. Però, chi ne capisce di calcio mi aveva detto che la squadra avrebbe fatto poca strada».

E così è stato.

«Purtroppo sì. Ho visto un’Italia spompata. Strana, direi moscia. Abbiamo vinto la prima, senza nemmeno entusiasmare più di tanto. E poi due sconfitte senza nemmeno lottare. Due brutte figure».

E lei al triplice fischio dell’arbitro messicano di Italia-Uruguay…

«Non proprio. Però, poco dopo sono tornato a fare quello che più mi piace».

Perdoni, la curiosità: con chi?

«Con mia moglie, ci mancherebbe altro!».

Astinenza finita, ma un commento sugli azzurri?

«Ci capisco poco di calcio, sia ben chiaro. Ma ho visto gli africani che correvano come matti, noi no. Perché? Non ho visto un gruppo granitico che lotta per la Patria. Non ho visto una squadra. Secondo me, non c’è stata unione d’intenti. Ma, ripeto, chi ci capisce me lo aveva detto prima della partenza per il Brasile. Mi dispiace perché so quanto gli italiani tengano al calcio».

Da qui la sua idea pubblicitaria.

«Pazzesco! Un successone! Mi hanno chiamato da tutto il mondo per intervistarmi. Dagli Stati Uniti alla Germania, passando per la Corea. L’idea era buona, il personaggio si prestava, ma non immaginavo tutto questo successo. Non ha idea di quanto clamore. Potenza del pallone».

In Italia non si fa altro che parlare di Balotelli.

«Un po’ mi dispiace, perché è stato messo in croce. Ma mi ha dato l’impressione che abbia ansia da prestazione. Dovrebbe venire un po’ da noi, nel mondo dell’hardcore, per guarire. Ti dà sempre l’impressione che debba spaccare il mondo e poi al momento decisivo toppa sempre. È come se un attore porno facesse cilecca davanti alla donna dopo essersi vantato a lungo delle sue misure».

@roccocoletti1