Rooney: «Siamo cresciuti stavolta vinciamo noi» Ma Welbeck è in dubbio

La vigilia in casa inglese è agitata da due temi: il campo dell’Arena Amazonia di Manaus e le condizioni fisiche di Danny Welbeck. Il terreno di gioco dello stadio che sabato notte ospiterà Italia-Inghilterra è giudicato inadatto dai tabloid: erba gialla e in alcune zone inesistente. E poi le zone limitrofe non ancora pronte. Insomma, un cantiere. Uno dei tanti di Brasile 2014.
Ma a non far dormire sonni tranquilli a Roy Hodgson e ai tifosi dei Tre Leoni c’è anche Danny Welbeck, la punta del Manchester United ai box per un problema muscolare. Uno dei tanti? No, perché il 23enne attaccante si sarebbe fatto male avventurandosi in una esibizione di capoeira, un misto tra una danza e un’arte marziale brasiliana, al fianco di Daniel Sturridge. Ieri non si è allenato e ci sono forti dubbi sul suo impiego.
Sarà difficile vederlo in campo contro gli azzurri. Mica un problema da poco per zio Roy! Welbeck, infatti, nei suoi piani dovrebbe agire dietro la punta centrale nel 4-2-3-1. E, al tempo stesso, andare in pressing su Andrea Pirlo quando ha il pallone. Tatticamente una pedina preziosa e perderla per un passo di danza fa rabbia. La stessa che naviga sulla rete in Patria: rabbia e ironia: «Come fa un calciatore a farsi male ballando?». Immaginate le reazioni se una cosa del genere fosse accaduta a uno dei 23 di Cesare Prandelli.
Ma sono affari di Hodgson che sta studiando l’alternativa: ha provato Rooney a destra, Sterling trequartista e Lallana a sinistra con Sturridge centravanti. Questa è la soluzione più sponsorizzata dai mass media che stravedono per Raheem Sterling, la stella che si è messa in luce nell’ultima stagione con la maglia del Liverpool. Il piano B, invece, prevede un assetto più prudente con James Milner del Manchester City che garantisce muscoli ed esperienza, ma non molta spinta.
Problemi e polemiche sui quali giunge puntuale la spruzzata di fiducia e positività richiesta da Hodgson e da Steve Peters, lo psicologo che lavora per il Liverpool aggregato alla comitiva. Ci ha pensato Wayne Rooney a suonare la carica: «L'Italia dovrebbe preoccuparsi di come affrontare l’Inghilterra. Credo che probabilmente si tratti della miglior squadra in cui abbia giocato», ha detto l’attaccante del Manchester United al terzo Mondiale, «l’Italia ha buoni giocatori ma lo stesso può dirsi dell’Inghilterra. Farebbe bene a preoccuparsi di noi».
È carica la stella dei Red Devils. Le prime due partecipazioni ai Mondiali si sono rivelate un flop anche a livello personale. E questa volta non vuole fallire. Si è preparato a puntino, addirittura andando in ritiro prima dei compagni proprio per essere in forma in Brasile. «Credo che possiamo andare lontano, magari fino in fondo», aveva detto alla partenza dall’Inghilterra. «Abbiamo grandi giocatori e il nostro obiettivo è quello di vincere il torneo», il pensiero di Rooney, «non vogliamo partire dicendo che saremo felici di arrivare ai quarti di finale o in semifinale. Il nostro obiettivo è vincere e ci stiamo preparando solo per questo. Ci auguriamo possa accadere e con un po’ di fortuna ce la potremo fare».
Crede molto nel gruppo. «C’è grande entusiasmo intorno alla squadra che Roy Hodgson ha scelto e anch’io sono entusiasta di giocare con questi compagni. Abbiamo una squadra giovane e con tanta energia, come mai abbiamo avuto nei mondiali precedenti. Sarà una grande esperienza per noi e sono convinto che faremo bene».
@roccocoletti1
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