Sarno l’arma in più della nuova Triestina più aggressiva davanti e con maggior qualità

Le intuizioni e la capacità di creare superiorità dell’esterno danno sprint all’attacco. Gautieri sta trovando un equilibrio
Lasorte Trieste 16/02/20 - Serie C, Triestina - Vis Pesaro,
Lasorte Trieste 16/02/20 - Serie C, Triestina - Vis Pesaro,

TRIESTE. I quattro gol segnati alla Vis Pesaro fanno rumore. Ma il vero segno di discontinuità della Triestina rispetto al passato è la prestazione della squadra. Poche volte si era visto un approccio così convinto soprattutto davanti al proprio pubblico. Mai l’Unione aveva dimostrato una capacità di gestione del match così serena, anche se nella parte centrale della gara sin troppo compassata. Il finale in crescendo, con un Granoche in cattedra invece si era intravisto contro il Cesena e anche in parte ad Arzignano.

Ma l’atteggiamento aggressivo iniziale di tutto il gruppo, che è segnale di convinzione e fiducia, ha avuto effetti concreti grazie a quell’iniezione di imprevedibilità che finora ha garantito l’inserimento di Sarno. L’ex Catania non solo ha dimostrato di saper trovare la via del gol (già due reti) ma crea superiorità numerica con la sua rapidità e soprattutto mette in difficoltà le difese avversarie con gli assist per i compagni. Era l’uomo che mancava, almeno per il gioco offensivo, alla squadra alabardata che d’estate aveva divorziato da un altro brevilineo e guizzante come Petrella. Sarno ha ancora maggior qualità di Mirco e può diventare un’arma letale.

C’è da verificare la capacità del giocatore di dare continuità al suo rendimento. Ma il suo arrivo a Trieste è stato caldeggiato dal tecnico Gautieri che lo ha avuto nell’anno della promozione in B con il Lanciano. L’allenatore lo conosce bene e quindi dovrebbe saperlo gestire al meglio.

Al di là dell’apporto dell’attaccante ,destinato a diventare il beniamino del Rocco, c’è da dire che questa Triestina sul piano dell’assetto ha risolto molti degli equivoci che ne hanno condizionato la stagione. Gautieri, assecondato nel mercato di riparazione dalla società, ha dato un assetto definito alla squadra. Gli esterni (e in particolare Procaccio ma anche Gatto) sono capaci di dare una mano ai tre centrocampisti. E a proposito del centrocampo la scelta di giocare con tre piedi buoni (Paulinho, Lodi e Giorico) è risultata vincente e ripetibile soprattutto quando si gioca al Rocco e magari contro avversari offensivamente non troppo bellicosi.

L’apporto dei terzini anche in fase di spinta è un altro deficit che si sta progressivamente colmando. Brivio ha la stoffa anche se non ancora la condizione, Formiconi quest’anno è una sicurezza e dietro c’è Laverone che scalpita. C’è poi l’apporto prezioso di Granoche che, non solo sarà utile anche dall’inizio per dare un cambio a Gomez, ma è pedina fondamentale nella seconda parte della gara. Gli ultimi due gol su azione già realizzati ne sono la conferma.

Questi fatti aprono prospettive interessanti per il rush finale di regular season e soprattutto in chiave play-off. Anche se prima di parlare di svolta è bene aspettare alcune partite. Davanti c’è un trittico ravvicinato: Ravenna e Padova fuori e in mezzo la gara di mercoledì al Rocco con la Reggiana. Tra meno di due settimane sapremo se la Triestina sarà definitivamente guarita o avrà bisogno di altro tempo. E se potrà recitare il ruolo di mina vagante nella fase finale di questa stagione. 
 

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