Scoppia la pace tra società e ultras Il coro nazista? «Un equivoco»

GORIZIA. La Pro Gorizia fa pace con la Gba, derubricando a «un equivoco legato a un coro dedicato a uno specifico giocatore» la questione dell'espressione "Sigh Heil" cantata - come scritto nel comunicato del giudice sportivo - da un gruppo di propri sostenitori nella trasferta di Cordenons.
La società, dunque, sotterra l'ascia di guerra agitata nei confronti della propria tifoseria organizzata: nei giorni scorsi erano stati preannunciati «provvedimenti durissimi» contro gli autori dell'espressione che il giudice sportivo stesso ha definito «inneggiante al regime nazista», condannando la Pro a una sanzione pecuniaria di 800 euro. Ieri, però, al termine di una riunione svoltasi tra la dirigenza biancazzurra ei vertici della stessa Gba, il vento è cambiato e la pace è stata sancita da un comunicato stampa. E sulla nota firmata dalla Pro Gorizia - oltre a dire che è stato tutto un equivoco - si scrive che «è emerso con forza da entrambe le parti il senso comune di condanna a qualsiasi riferimento al razzismo o al nazismo. Da parte sua la Gba - viene aggiunto - onde evitare che possano ripetersi situazioni simili, ha deciso che non eseguirà più cori personalizzati. Si ribadisce quindi, proprio per quanto emerso dal suddetto incontro, che ogni riferimento anche solo indiretto da parte della tifoseria non è mai stato fondato su ragioni politiche».
Tutto ciò arriva al termine di un pomeriggio nel quale, dietro una delle due porte, dei tifosi avevano appeso due striscioni: uno ironico nei confronti del presidente («Mosetti, grazie per la stima»), l'altro, che si commenta da sé, contro un'intera categoria: «Giornalisti terroristi». «La Pro Gorizia in questo caso si dissocia da quanto esposto» ha scritto la società in una nota diffusa in serata.—
M.F.
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