Servirebbe un Simoni per fare un ribaltone
VERBANIA. Giro d’Italia 2005. Paolo Savoldelli è in maglia rosa. È l’ultima frazione della corsa. C’è il colle delle Finestre, gli otto chilometri di sterrato prima della vetta fanno paura. Il Falco lo sa che in gruppo c’è un corridore pronto a far saltare il banco, è il secondo della generale. È Gilberto Simoni.
Il resto ce lo racconta proprio quest’ultimo, due volte vincitore della maglia rosa. «Attacco sul colle delle Finestre, stacco Savoldelli, ma poi la maglia rosa trova alleati in discesa e nel tratto in falsopiano – spiega – riduce il divario e vince il Giro».
Il campione trentino, dunque, avrebbe anche la ricetta buona per chi vorrà attaccare sua maestà Alberto Contador, tra oggi e domani, quando appunto il gruppo dovrà scalare il colle delle Finestre. «Ma l’avete visto come andava ieri? Impossibile. A mie spese nel Giro del 2005 ho imparato che attaccare sul colle dele Finestre, se la tappa arriva al Sestriere, rischia di essere controproducente».
E allora, come si fa a far saltare il “fortino” di Contador? Lei se ne intende di attacchi.
«Se uno vuole tentare il colpo deve farlo già nella tappa di oggi e dai primi chilometri, ma, con la forma e il vantaggio che ha la maglia rosa, sarebbe un’azione quasi suicida».
Simoni oggi parte da Gravellona Toce e deve far saltare il Giro. Cosa fa?
«Attacco, rischio il tutto per tutto, anche di saltare in aria, ma attacco la maglia rosa dalle prime salite. Landa e Amador e meglio che si accontentino del podio».
Per attaccare però ci vogliono le gambe. Le hanno ancora gli avversari del leader?
«Contador va forte, anche se non più forte secondo me del Giro 2008. Basta e avanza, però, per vincere questo Giro».
Non ha avversari?
«Mikel Landa e Fabio Aru hanno una bella gamba, sono il futuro delle corse a tappe dopo Contador, Froome, Nibali, ma mi sembrano di uno o due gradini sotto il padrone del Giro».
Può fare la doppietta?
«Sarà dura... molto dura, può saperlo solo lui quante energie ha dentro».
Ma se gli avversari sono di livello basso.
«Sì, ma Contador non è andato a spasso in queste settimane. Le tappe sono state tirate sin dalla Liguria, lo spagnolo ha fatto tanta fatica. Ora dovrà recuperare bene perché poi troverà al Tour de France avversari riposati e tosti».
Una cosa da questa chiacchierata abbiamo capito: avrebbe tanto voluto essere in sella stamattina dalla partenza di Gravellona Toce. Tanto per far passare un paio di giorni tribolati al madrileno in rosa. (a.s.)
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