Sgt, palestre riaperte per gli atleti ”nazionali”

Ma il padre del judoka Salico attacca: mai visto il presidente nella nostra sezione
Quelle palestre chiuse da una settimana - fanno sapere in queste ore dal direttivo Sgt - saranno riaperte presto. Ma solo per i campioncini di ginnastica e judo «di interesse nazionale». E dopo che le rispettive federazioni avranno attestato per iscritto i loro nomi e quelli dei loro allenatori. Gli altri resteranno alla porta, mentre i giovani che devono preparare la ”Festa della ginnastica” di fine giugno a Fiuggi saranno dirottati al Palacalvola, fruibile per gli allenamenti di basket. Il giro di chiave in atto da lunedì scorso, primo giorno delle attività post-stagionali riservate solitamente ad agonisti di primo piano e corsisti estivi, ha lasciato parecchia benzina attorno a tizzoni già roventi. E oltre a innescare le prevedibili nuove proteste del Comitato Pro-Sgt scoperchiano vecchi rancori.


IL PAPÀ DEL CAMPIONE
Stavolta a esporsi è Giulio Salico - il papà di Andrea Salico, judoka azzurro della Sgt pluricampione tricolore - che ha inviato al Piccolo una lettera aperta al presidente Carmelo Tonon. «Il suo interessamento - scrive il genitore - e la sua confortante presenza alla sezione judo mi sono ben noti. Infatti non l’ho mai vista, nemmeno in occasione dei riconoscimenti in palestra agli atleti che avevano raggiunto risultati importanti». «Anche in seguito al grave infortunio di Andrea - prosegue Salico - quando chiesi un colloquio con lei, non mi ha mai degnato di una risposta, e sono passati anni. In questi giorni la ciliegina sulla torta: palestra chiusa a giugno. Elisa Marchiò e Andrea Salico, titolari nella nazionale italiana Juniores, non si potranno preparare nella loro palestra per il campionato europeo a settembre e il mondiale a ottobre, e con loro tutti gli altri atleti coi loro non meno importanti impegni e traguardi». «In vernacolo locale - chiude la lettera a Tonon - il suo nome significa grande tuono. Che si accompagna ai temporali. Per fortuna i temporali durano poco. Io spero che passi senza ulteriori danni ai nostri germogli sportivi, e alla gloriosa Sgt. E ora non si affanni a darmi una risposta mediatica, ha avuto anni per parlarmi di persona quando lo desideravo. Ora spero solo che se ne vada, in punta di piedi e in silenzio. Non mi resta che fare un appello al sindaco, agli assessori allo sport, al Coni, a chiunque abbia a cuore lo sport a Trieste, affinché io non debba mai rispondere alla domanda di mio figlio ”papà, perché a Trieste no se pol?”».


LE ALTRE PRECISAZIONI
«Non è in discussione - ha rilevato peraltro Enzo De Denaro, presidente regionale Fijlkam - che Salico e Marchiò sono atleti d’interesse federale, tenendo conto dei recenti risultati e delle convocazioni loro inviate quest’anno, elementi che il presidente sociale certo conosce bene. La Fijlkam non è tenuta ad alcuna richiesta per quello che invece è uno dei principali doveri che le società sportive devono garantire a tutti i loro atleti e alla federazione stessa». «Il direttivo contesta il fatto che delle persone avrebbero firmato per la richiesta di assemblea straordinaria senza saperlo - rincara la dose l’istruttrice di judo Monica Barbieri - eppure una persona prima di firmare qualcosa di norma si informa. Che dire delle trenta firme che si sono aggiunte dopo le 691 esaminate dai probiviri e non sono mai state prese in considerazione?».

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