Simoncelli, atroce morte in pista

SEPANG
Ore 16.56 di Sepang, le 10.56 italiane: Marco Simoncelli non c’è più. L’atmosfera irreale del paddock si trasforma nel più muto dei silenzi, l’incubo peggiore diventa realtà e un anno dopo la morte di Tomizawa il Motomondiale è di nuovo in lutto. Quello di Sepang doveva essere un tranquillo weekend per la MotoGp, col titolo iridato già nelle mani di Casey Stoner e una gara che si annunciava combattuta per la corsa al secondo posto nella classifica mondiale. E invece è durato tutto poco più di un giro perchè alla seconda tornata, Super Sic scivola, la sua moto impatta con quella di Colin Edwards che sta arrivando e anche Valentino Rossi viene coinvolto ma il Dottore riesce a finire sull’erba, rimanendo in sella. Anche Edwards si rialza ma Simoncelli no: il corpo del 24enne centauro romagnolo rimane immobile a terra, la testa scoperta perchè il casco è volato via nell’impatto. È subito bandiera rossa, gara sospesa ma qualcosa non va. Intervengono i soccorsi. Ma la speranza lascia presto spazio alla disperazione. Dal team Gresini fanno sapere che Sic non dà segni di vita e poco dopo arriva l’annuncio che nessuno avrebbe mai voluto sentire. «Marco Simoncelli è morto alle 16.56», le parole di un portavoce della Dorna.
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