Da Sinner a Spalletti: quante lezioni di vita e di sport tra Oslo e Parigi

La Palla di Cristallo sull’esonero del commissario tecnico della Nazionale e sulla sconfitta del tennista più amato del momento

Giovanni Marzini

Questa settimana non si può che partire da lì, dai giornali di lunedì. Perché tutti - indistintamente - avevano in prima pagina due volti, quasi sfigurati: quello di un commissario tecnico esonerato ancor prima di guidare per l’ultima volta la sua Nazionale e quello dello sportivo più amato e popolare del momento, in lacrime dopo la più epica delle sfide.

Indimenticabile, forse proprio perché persa! C’è un prima e un dopo il fine settimana appena vissuto tra Oslo e Parigi. C’è lo sport italiano più popolare che dopo la finale di Champions ha vissuto un’altra notte da incubo e quello che sale a dismisura sino a sfiorare il sorpasso del pallone grazie ad una pallina di colore giallo, capace di regalare cinque ore e passa di emozioni, che nessun aggettivo è stato poi in grado di far capire veramente. E c’è tanto da imparare nelle due diverse lezioni che ci hanno regalatole sfide di venerdì e domenica.

Forse avremo finalmente capito che il nostro calcio va rigirato come il proverbiale calzino e ripensato come magari hanno fatto negli ultimi anni Spagna e Francia, non a caso protagoniste di una sfida che si avvicinava molto a quella del RolandGarros. E magari avremo anche finalmente capito cosa significhi “fairplay” guardando i due campioni del tennis concedersi reciprocamente punti importanti, zittendo i giudici, arbitrandosi da soli. Ma ve l’immaginate nel calcio due episodi simili …? Forse capiremo che cacciare Spalletti serve a poco se chi governa il nostro calcio considera la Nazionale e la tutela dei giocatori italiani poco più che un inevitabile fastidio. E magari varrà la pena gettare uno sguardo in casa di altre Federazioni (citiamo a caso: tennis, volley e nuoto…), dove da anni si è iniziato a costruire quei successi che – ricordiamocelo – non arrivano mai per caso. Come invece è forse accaduto anni fa nell’estate culminata con la miracolosa notte azzurra di Wembley. E a proposito di miracoli, atterriamo finalmente dalle nostre parti, perché ci eravamo lasciati col fiato sospeso (che resta tale) per il futuro dell’Unione. Per poter dormire tra due guanciali serve ancora un po' di tempo e l’ultima cosa che pensa di fare la Palla di Cristallo è azzardare previsioni. Quanti di voi infatti erano già pronti a far festa domenica sera con i tre match point nella tasca di Sinner…? Ed invece quella pallina, gialla non per caso, non è più rimbalzata dove tutti volevano e sognavano. Ma ci ha donato l’eterna e meravigliosa lezione dello sport: la più atroce delle sconfitte può servire a farti crescere, a rialzarti la testa per poter poi vincere la prossima sfida. Lo ha certo capito Sinner e forse lo capirà anche Spalletti, ma lo dovranno capire pure dalle nostre parti certi uomini di sport che adesso stanno ancora col fiato sospeso… —

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