Sparano e Giustolisi la “strana coppia” nata attorno a un ring

TRIESTE. Podio e medaglie possono attendere, contano il cuore, la coscienza, il desiderio di diventare prima uomo e poi atleta. Il messaggio di sempre diventa una missione moderna, quella adottata da Luca Giustolisi, uno degli atleti di punta dello sport triestino, bronzo nella pallanuoto alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996, e da Augusto Sparano, uno dei pionieri della full – contact della scena locale, colui che da queste parti riempiva il palasport nella seconda metà degli anni '90, quando le discipline da ring cercavano personaggi e vetrina. Il primo ha attaccato la calottina al chiodo, ha preso persino anche egli confidenza con sacco e guantoni ma ha nuotato prevalentemente tra i libri, sino a laurearsi in psicologia. Il “Giaguaro” è passato invece all'insegnamento, entrando nell staff della “Diamond Gym” supportando il lavoro del tecnico Lorenzo Sisgoreo alla guida di una scuderia che forgia le nuove leve di kick boxing, Muay Thay e K1, le moderne frontiere delle discipline da combattimento.
Augusto Sparano e Luca Giustolisi, la strana coppia del mondo del ring alternativo di Trieste. Il “Giaguaro” tramuta i muscoli degli allievi in proiettili, Giustolisi ne cesella i neuroni e prova a fare del combattente una “macchina” capace di schivare il protagonismo o di incassare anche alcuni valori: «Dopo gli anni in auge in carriera nei rispettivi sport, Augusto ed io ci siamo ritrovati – racconta Luca Giustolisi, l'ex azzurro di pallanuoto attualmente anche a contatto con le problematiche delle dipendenze, il tema fondante del suo percorso da tirocinante post laurea in psicologia – le nostre esperienze ci hanno portato a valutare passato e futuro, a filtrare le nostre impressioni e ad elaborare un progetto. Le prospettive sono naturalmente diverse – ha aggiunto il bronzo olimpico di Atlanta – ma siamo stati subito concordi su un punto: ora siamo in grado di affrontare delle problematiche che all'epoca, da atleti, ci sfuggivano o non facevano abitualmente parte della nostra formazione. Abbiamo maturato una certa consapevolezza e vogliamo trasmetterla». Il proposito non è rimasto tale. Augusto Sparano cercava lo spunto per (ri)dare una nobile dignità al ghigno del combattente, il dottor Giustolisi ha accolto l'invito e ha subito allestito il suo lettino da ascolto a bordo ring: «Le discipline da combattimento sono forme di crescita molto dirette, magari anche crude – ha aggiunto l'ex perno della Pro Recco – l'atleta scende in un confronto particolare, richiede un seguito su misura, sensazioni e stimoli sono sempre di vario tipo».
Già, gli stimoli. Sembrano ad esempio non manchino a uno degli attuali pupilli coltivati da Augusto Sparano all'interno della “Diamond Gym”. Lui si chiama Giorgio Galasso, 28 anni, originario di Rieti, approdato da qualche anno a Trieste in virtù di un contratto da tecnico di radiologia all'Ospedale di Cattinara. Ritmi serrati i suoi, scanditi dai turni in ambulatorio e dagli allenamenti quotidiani. A volte arriva al lavoro malconcio, magari pesto, ma veste il camice e affronta i veri rounds della vita. Le “cure” del Giaguaro e i consigli di Giustolisi. Sono serviti anche essi e Giorgio Galasso ha di recente sublimato la sua prima parte della stagione da agonista con la conquista del titolo italiano di K1, categoria 81 kg MTA. Battaglie che si vincono anche lontano dal ring. Anche di questo Luca Giustolisi è sicuro: «Prima l'uomo e poi l'atleta – ribadisce convinto – lavoremo essenzialmente su questo».
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