“Spirit” sloveno, ma non in Barcolana

Lei si chiama Morning Glory, ma ha vinto le ultime due Barcolane con il nome di Spirit of Portopiccolo. Ora passa per la gestione in mani slovene, al Sailing Team del capodistriano Gašper Vinčec, che lo scorso anno, proprio in occasione della Coppa d’Autunno, ha lanciato il progetto Way of Life, EWOL, regatando su quella barca che in queste acque era diventata famosissima con il nome di Maxi Jena, anche se poi era passata attraverso una lunga serie di trasformazioni strutturali tese a renderla sempre più performante.
Attenzione però: Morning Glory non sarà utilizzata dal team di Gašper Vinčec in Barcolana. Alla Coppa d’Autunno la rivedremo ancora nelle mani di Furio Benussi e del suo team. Tutto questo dopo che già la scorso anno una lunga vicenda di ricorsi e impugnazioni, tale da appassionare più gli avvocati che i velisti, aveva visto il Morning Glory conteso tra il Benussi team e l’associazione Tempus Fugit, poi seconda in Barcolana con Cqs, ribattezzato nell’occasione Ottica Inn - Tempus Fugit, affidato alle mani dello skipper finlandese Ludde Ingavall e di quel vecchio lupo del Golfo che risponde al nome di Mitja Kosmina, a sua volta già socio di Furio Benussi ma anche, in passato, grande amico pure di Gašper Vinčec...
Diciamolo: più che una storia di mare e di velisti sembra quasi una storia di intrighi e di spie. Lo sceneggiatore di 007 avrebbe tratto buon materiale per lavorarci sopra. Sicuro.
Morning Glory è lo scafo arrivato in Golfo alla vigilia della Barcolana numero 49, quella del 2017. Era stato scovata da Furio Benussi in Costa Azzurra, abbandonata in un cantiere navale. In tempi record, Furio aveva messo assieme i protagonisti di un’operazione finanziaria, prima ancora che sportiva, che aveva permesso di avere nel nostro Golfo questo 27 metri che rappresentava una delle storie più suggestive della vela mondiale, l’ultimo della serie di scafi da regata disegnati dallo studio statunitense Reichel-Pugh, costruito dal cantiere australiano McConaghy e varato e portato al successo dal magnate tedesco Hasso Plattner, che ha nel proprio palmares anche la Newport to Bermuda, la Transpac, la Middle Sea Race e il Mondiale Maxi. Gašper Vinčec ha dunque stipulato un accordo di collaborazione con la “Morning Glory Performance Yachts”, per la gestione della superbarca. «Poter gareggiare con un’imbarcazione di questo tipo è un enorme traguardo sia per il progetto EWOL, sia per me come anche per l’intera comunità velistica slovena - ha detto Vinčec -. Si tratta di una barca a vela frutto di un considerevole investimento, molto probabilmente una delle cinque più veloci al mondo, in grado di vincere qualsiasi regata. Bisogna però considerare il fatto che è molto impegnativa dal punto di vista tecnico e quindi difficile da portare al massimo potenziale. Nelle prossime settimane il nostro team dedicherà tutte le proprie energie per cercare di capire fino in fondo e conoscere al meglio la Morning Glory, intensificando gli allenamenti. Nella seconda metà di agosto invece, partiremo per i Maxi Yacht Rolex Cup a Porto Cervo in Sardegna. Dopo il rientro in Slovenia, ci aspetta un autunno impegnativo. Il programma completo del programma verrà presentato a settembre. Poiché EWOL non si occupa solo di progetti velistici, stiamo lavorando ad altri progetti che verranno presentati in autunno».
Vinčec però sarà in Barcolana con Way of Life, ovvero Maxi Jena. Perché? Presto detto: Furio Benussi ha un contratto con la società che gestisce Morning Glory che gli garantisce di poter fare con questa barca tre Barcolane. Due le ha fatte e le ha vinte, ora tocca alla terza. «Morning Glory è davvero una barca molto complicata - commenta Furio Benussi, che ha vinto le ultime Barcolane operando in coppia con il fratello Gabriele, supportato da un superequipaggio ad alto tasso di triestinità -: che dire... Spero solo che Vinčec non me la rovini per quando mi serve alla Barcolana: credetemi, farla regatare nelle acque della Sardegna non sarà semplicissimo!» —
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