Mercato, il bel messaggio della Pallacanestro Trieste e dell’Unione

La rubrica “Palla di Cristallo” di questa settimana sulla conferma del basket biancorosso e la rinascita della Triestina calcio

Giovanni Marzini
Giovanni Marzini

La conferma e la rinascita – di basket e calcio – in queste prime settimane dell’anno, stavolta vanno a braccetto. E meritano un breve approfondimento.

La conferma dell’ottima stagione di PallTrieste dopo la conquista delle finali di coppa Italia ed il consolidamento in classifica con vista sui play-off scudetto, si arricchisce con un colpo di mercato che non può certo definirsi a sorpresa, se non per la sua indubbia qualità. Non sarà paragonabile al cambio casacca dello sloveno Doncic passato da Dallas a Los Angeles (fiabesco!), ma l’ingaggio di Sean McDermott fortemente voluto dalla coppia Matiasic-Arcieri testimonia idee chiare e stimolanti progetti futuri.

Inserire un tassello di pregio nel roster biancorosso proprio quando la squadra torna al completo (bentornato Reyes, migliore in campo non certo banale sabato sera…!) significa tante cose: cercare di non essere semplici comparse a Torino per le Finals e puntare qualcosina di più che una toccata e fuga nei play-off di primavera. E significa non aver paura di intaccare l’armonia dentro uno spogliatoio coeso, con inevitabili ma non sempre digeribili rotazioni di un “settimo” da sacrificare nei dodici; ma soprattutto testimonia della volontà di iniziare ad attrezzarsi per un futuro che possa prevedere la partecipazione ad una coppa europea.

Trieste insomma è pronta a cambiare il suo volto, con tutti i pro e gli inevitabili contro che sappiamo, ma che soprattutto conoscono nella stanza dei bottoni.

Scelta coraggiosa, che meriterà future riflessioni.

La rinascita, quella della Triestina, la definiremmo tanto logica quanto semplicemente inevitabile.

È bastato mettere a posto due plausibili pedine come un direttore sportivo ed un allenatore di esperienza, per far quadrare conti e numeri. Anche quelli di una classifica lungi dall’essere riportata alle attese della scorsa estate, ma finalmente meno mortificante rispetto ad un 2024 da incubo.

Riabbracciamo una Triestina bella da vedere (per assurdo, anche quando perde o becca un beffardo pari in… zona Tesser!), che il mercato di gennaio ha ridisegnato finalmente secondo i desiderata di chi siede in panchina.

E allora vien da chiedersi: ma ci voleva poi tanto, con i soldi che non son mai mancati, per costruire una squadra almeno plausibile?

Misteri della fede, quelli di una tifoseria che torna a sorridere e forse tornerà a riempire sempre più gli spalti di un Rocco che merita una ancor più degna cornice, da aggiungere ai fedelissimi della Furlan.

Post Scriptum. A tale proposito la Palla sconsiglia gemellaggi ultras con tifoserie straniere, specialmente austriache…! —

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