Steffè: «Trieste merita la serie A1 ma attenzione a Montegranaro»
Il coach ha guidato la formazione di Piacenza e quella marchigiana prossime avversarie dell’Alma: «La partita di Verona è stata strana ma può essere una lezione utile. In alto le società più lungimiranti»

Foto Bruni 30.06.14 Basket:Nazionale under 20
TRIESTE. Ha allenato in due delle piazze che passeranno all'Alma Arena nelle prossime settimane. Un anno a Piacenza (sponda Bakery, la seconda squadra dietro l'Assigeco) in precedenza due stagioni e mezzo alla Poderosa Montegranaro (dal dicembre 2013 al giugno 2016) lasciando in entrambi i casi un ottimo ricordo di sè. Fermo in questa stagione dopo aver tentato l'avventura all'estero e aver rifiutato un paio di proposte che potevano riportarlo su una panchina, Furio Steffè sta vivendo da spettatore privilegiato l'incredibile campionato dell'Alma.
Che sabato sera, contro Piacenza, ha la possibilità di riprendere il cammino dopo la prima sconfitta stagionale subita a Verona. «Partita strana quella contro la Tezenis- il commento di Steffè- fatta di break e controbreak. Personalmente sono dell'idea che la sconfitta non fa mai bene ma ha anche degli aspetti positivi perché ti consente di riflettere su quelli che possono essere i tuoi errori e le cose da migliorare. Sabato contro Piacenza, Trieste ha l'immediata occasione di riscatto contro un'avversaria reduce dal successo ai supplementari contro Forlì e desiderosa di allungare la striscia positiva in un catino bollente come l'Alma Arena». Dopo il match con Piacenza e lo scambio di auguri, si staglia all'orizzonte il match contro la Gsa. Di sfide contro Udine, Steffè ne ha giocate tante. Quattordici derby con un bilancio di dodici vittorie e due sconfitte. «Sfide particolari- sottolinea Furio- nelle quali l'emotività ha spesso una rilevanza superiore rispetto alla tecnica o alla tattica. Ogni gesto ha un valore e un peso maggiore, sono partite che sfuggono a ogni tipo di logica. Il match dello scorso anno a Cividale ne è forse la miglior dimostrazione».
Dopo Piacenza e Udine, ultima gara del girone d'andata contro Montegranaro. Aldilà di ogni dubbio la squadra rivelazione di questo campionato. Una società e una piazza che lei conosce bene.
«Tre anni a Montegranaro sono stati un'esperienza di vita importante. Li ho visti crescere, ho apprezzato lo spessore delle persone che compongono una società che non mi stupisco di vedere così in alto. Uno staff di assoluto livello con il valore aggiunto rappresentato dal direttore sportivo Alessandro Bolognesi e da un ambiente che ti permette di lavorare e crescere nel tempo». Parlando in generale, a girone d'andata quasi terminato, che idea si è fatto di questo campionato? «Credo che le società brave a costruire qualcosa di solido nel tempo sono quelle che stanno raccogliendo i risultati migliori- il giudizio di Steffè- in un torneo particolarmente amato e seguito per il legame stretto che si crea tra squadra e tifosi. In questo senso la serie A perde qualcosa ma, certo, auguro a Trieste di centrare l'obiettivo. Non solo da tifoso, anche da ammiratore di una società che sia a livello di prima squadra che di settore giovanile mi affascina per la capacità di essere seria, rinnovarsi e mantenere programmi e obiettivi. Qualcosa che, posso testimoniarlo, non è semplice da trovare».
Lorenzo Gatto
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video