Stoner respinge la rimonta di Lorenzo
di Nereo Balanzin
LAGUNA SECA
Il sorpasso all'esterno è un pezzo di bravura: percorro più metri e ti supero lo stesso. È il marchio di fabbrica di Jorge Lorenzo che, proprio per questo, gli spagnoli hanno soprannominato “por fuera”. Non risulta che Casey Stoner sia mai stato battezzato “on the outside”, che in inglese significherebbe la stessa cosa. Però domenica ha messo in buca Lorenzo proprio con quel colpo; a 6 giri dal termine ha messo in ginocchio l'avversario e spalancato le porte al proprio successo. Il quinto della stagione, che gli garantisce un vantaggio di 20 lunghezze in classifica generale e interrompe la rincorsa che l'iberico aveva iniziato al Mugello con una vittoria, e proseguito al Sachsenring con un secondo posto. Jorge si era avvicinato a 15 punti; pericolosissimo. E, proprio qui, scattando dalla pole position, meditava di rosicchiarne altri ed arrivare alle calcagna di Casey. Stoner invece ha allungato il passo e proprio alla vigilia del periodo di riposo più lungo della stagione. Un altolà che vale il doppio.
Il Gran Premio degli Stati Uniti, a Laguna Seca si è sviluppato secondo il modello del gioco delle coppie. Stoner contro Lorenzo, per il vertice. Dovizioso contro Spies e Simoncelli, per una posizione a ridosso dei grandi. Rossi contro Hayden, per stabilire la supremazia di un modello: la Ducati fa bene a puntare sulla GP11.1 (la vuole Rossi) o dovrebbe ripiegare sulla GP11 (la preferisce Hayden)? Il Gran Premio ha risposto a tutto, e bene.
Prima coppia, Stoner-Lorenzo. Verdetto chiaro: nei circuiti dove prevalgono le accelerazioni e le ripartenze, dove la potenza è elemento determinante, Stoner e la Honda si fanno preferire. Stoner sa benissimo che il titolo non si vince a metà stagione, ma sa anche che proprio nel periodo agosto-settembre si prepara il successo. E se Lorenzo, con la pole conquistata sabato pur con le ossa ammaccate, avesse colto anche la vittoria, sarebbe entrato in un vortice di autoesaltazione pericolosissimo.
Terna Simoncelli-Dovizioso-Spies: l'ha spuntata l'americano. Brutta battuta d'arresto per Dovizioso («una doccia fredda», l'ha definita il forlivese, molto più che deluso). Peggio ancora ha fatto Simoncelli che, dopo un inizio di stagione esaltante (cadeva spesso, ma era la personalità emergente) nelle ultime gare ha corso senza l'animo che lo contraddistingue. Forse lo hanno piegato le polemiche; domenica, lo ha messo a terra anche una caduta (come si dice in gergo, alla moto «si è chiuso il davanti»).
Rossi, Hayden e le loro Ducati: hanno prevalso Valentino e la GP11.1. Però, solo di 3 decimi; praticamente, un pareggio e dopo che, per tutta la gara, Nicky ha alitato sul collo di Vale, che ha dovuto mettercela tutta per (usiamo le sue parole) «non farsi fregare». La Ducati ha programmato, ad iniziare da oggi e per 3 giorni, una serie di prove al Mugello, con il test-team, rivolte soprattutto a elaborare una nuova elettronica. La vedremo a Brno, alla ripresa delle ostilità (14 agosto).
Nereo Balanzin
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