Surace: «Il nostro aiuto va al settore giovanile»

TRIESTE. Fino a qualche mese fa la Fondazione CrTrieste investiva da sola nel progetto di selezione e preparazione dei giovani nel basket con l’obiettivo finale di portarli a giocare nella prima squadra cittadina. Da qualche mese al fianco della Fondazione è arrivata anche la Telit, un rapporto che potrebbe durare nel tempo. «Da alcuni mesi stiamo seguendo il settore giovanile - spiega l’amministratore delegato di Telit, Giuseppe Surace - e ci siamo uniti alla Fondazione CrTrieste per supportare Basket Trieste, la propaggine giovanile della Pallacanestro Trieste».
Come è nata questa collaborazione?
Con puro spirito di partecipazione sociale. La nostra azienda ha ricevuto tanto da Trieste in termini di personale giovane selezionato e inserito negli organici, sostenere lo sport giovanile è un modo per restituire alla città il nostro spirito, che mira a far crescere i giovani offrendo loro delle possibilità concrete.
Perchè il basket e non altro?
A parte che in passato abbiamo sostenuto anche lo sci giovanile, diciamo che in questo frangente alla voglia di aiutare i giovani si è abbinato anche il mio interesse verso il basket. Crediamo nell’idea di avere un club giovanile forte a Trieste e di far crescere il vivaio. Perchè se già oggi va male, più avanti potrebbe andare peggio. Senza giocatori cresciuti in città non ci sono grandi possibilità per mantenere una squadra di basket di alto livello.
Per quanto tempo pensate di impegnarvi?
L’impegno per il momento è annuale, ma se i discorsi fatti con Matteo Boniciolli e gli altri dirigenti non cambiano nei termini, non vedo problemi a proseguire, continueremo a investire sui giovani del basket triestino.
Su che cifre si concreta il vostro supporto?
Quest’anno abbiamo contribuito con il dieci per cento (circa 12mila euro, ndr) del budget annuale del Basket Trieste. Ma quando andremo a rinnovare per la prossima stagione, raddoppieremo il nostro impegno, portandolo al venti per cento del budget annuale.
Senta, dottor Surace. Voi eravate già sponsor della prima squadra, anni fa. Questo è il primo passo per il rientro in grande stile?
No, non ci interessa entrare nella prima squadra. Nè come soci, nè come sponsor. Dovete vedere questo nostro impegno limitato al basket giovanile. Non siamo più una fabbrica di telefoni cellulari, oggi la Telit produce microprocessori e il basket non è un veicolo particolarmente efficace in questo settore. Ci sono altri gruppi, a Trieste, in grado di aiutare la prima squadra, noi abbiamo preferito investire esclusivamente sui giovani. (ma.co.)
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