Torino il flop, Pesaro sorpresa. Finalmente il boom di Tonut

TRIESTE Il campionato di serie A1 si prende una pausa per il doppio impegno della Nazionale Italiana per le qualificazioni al mondiale in Cina 2019. Un inizio di stagione che ha già scritto i primi capitoli, proviamo a riassumere quelli salienti.
Il flop mediatico/sportivo di Torino
L’operazione aveva tutto il sapore di una risposta cestistica all’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus. La Fiat Torino della famiglia Forni ha scosso il mercato estivo con la firma di un santone Nba come coach Larry Brown. Il risultato è stato per ora nefasto: squadra fra infortuni e defezioni allo sbando, risultati che non arrivano e l’allenatore a far la spola con gli Usa per problemi di salute. Con Darington Hobson l’ennesimo “intervento chirurgico” al roster, Larry Brown rimane ad interim. Per ora, operazione fallita.

L’esplosione di Stefano Tonut
L’anno della possibile consacrazione non era cominciato nel migliore dei modi: qualche balbettio, prestazioni incolori e perdurante punto interrogativo sul suo stato di salute. Poi l’innesco della quinta marcia, con cifre da capogiro in maglia Reyer Venezia: 12.2 punti a partita, il 66.4% da due punti (!), il 40.3 da tre punti, il 100% ai tiri liberi, con oltre 2 assistenze a gara. È arrivato il suo momento, ora tinto anche d’azzurro!
Cambio di rotta, l’allenatore da preservare
La Leonessa Brescia e la Dolomiti Energia Trento sono due società fra le più ambiziose della serie A, non fosse altro per i lusinghieri risultati degli ultimi anni. Entrambe però palesano una difficoltà a far quadrare i conti: 3 vinte e 5 perse per i lombardi, ultimo posto con 2 vinte e 6 perse per i trentini. Gli alti vertici però hanno mandato un forte segnale in controtendenza: non paga più l’allenatore per primo, bensì è l’uomo designato per far uscire dalle sabbie mobili la squadra. Andrea Diana e Maurizio Buscaglia godono della fiducia e riconoscenza delle società, cosa non trascurabile di questi tempi ed esempio da seguire.
La crisi canturina
Giocatori in uscita a chiedere stipendi arretrati (Culpepper e Thomas), altri a denunciare anomalie già in pre-season, una proprietà russa che fa tabula rasa delle radici locali (vedi consorzio): parte così la stagione 2018/19 della RedOctober Cantù, una corsa frenata bruscamente l’indomani della notizia del blocco di tutti i conti del patron Gerasimenko da parte del governo. Il futuro ha pochissime certezze, si cerca di salvare una storica realtà aggrappandosi all’imprenditoria locale e svendendo il roster, di certo la Lega Basket incassa un colpo ferale per la credibilità del movimento.

La sorpresa: Pesaro
Vittima designata dagli addetti ai lavori per la discesa in A2. Un’estate tribolata con Ario Costa a spendere il proprio nome e la propria professionalità per far proseguire il basket a Pesaro. Così il manipolo di americani (Eric McCree vera perla di mercato) e qualche onesto comprimario italiano, alla guida di Massimo Galli, hanno stupito vincendo 4 partite (su 8) e attestandosi in una zona più che tranquilla della classifica (settimo posto). —
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