Trieste tutta cuore: battuta Biella

TRIESTE. C’è una società, la Pallacanestro Trieste, che non può permettersi un mercato. Quella società, la Pallacanestro Trieste, non fa promesse: non ha soldi e con quel poco cerca di arrangiarsi. Lo fa con dignità: batte una diretta rivale per la salvezza, sfiora l’impresa in trasferta contro Barcellona e davanti al proprio pubblico dopo due intensi, straordinari, supplementari costringe la capolista Biella alla prima sconfitta. Se premio-partita ci sarà, sarà una pizza. Per il resto, valgono gli applausi e l’affetto di 1800 tifosi in estasi.
C’è un’altra società, la Triestina, che negli ultimi due mesi ha portato a Trieste una trentina di giocatori. Arrivano non si sa bene su consiglio di chi. Quella società, la Triestina, di promesse ne fa: c’è sempre qualche nuovo mirabolante attaccante in arrivo, congolese, croato, brasiliano, argentino che sia. Quella stessa Triestina perde cinque partite su sette. Ma il presidente Marco Pontrelli non ha di meglio da fare che prendersela con i giornalisti. In qualche Bignami del dirigente sportivo evidentemente dev’essere scritto che si fa così. Peccato che non gli spieghi che così si manca di rispetto al lavoro di professionisti e si priva di informazioni una tifoseria che ha concesso alla nuova proprietà quel marchio che è patrimonio di chi ama veramente la Triestina.
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