Triestina calcio, un pari inutile sul campo della Virtus

Virtus Verona – Unione 0-0. Un nulla di fatto che consente ai veronesi (penultimi) di tenere a -20 l’Unione ultimissima non certo per risultati ottenuti da chi va in campo

Ciro Esposito
Virtus Verona - Triestina foto Mariani / Lasorte
Virtus Verona - Triestina foto Mariani / Lasorte

Tesser stavolta non la spunta nel cortile di Gigi Fresco, anche se quest’anno l’angusto Gavagnin non è il tradizionale fortino della Virtus. Dal Gavagnin spunta il risultato più insulso e inutile per la Triestina.

Un nulla di fatto che consente ai veronesi (penultimi) di tenere a -20 l’Unione ultimissima non certo per risultati ottenuti da chi va in campo. E’ il secondo pari consecutivo di Ionita e compagni, il secondo punto nelle cinque tappe della gestione Tesser. Davvero poco, anzi pochissimo. Come pochissima è sembrata la forza dei Fresco boys e poco più, almeno in questa occasione, quella degli alabardati. La Triestina ha cercato l’aggressione nel primo tempo ma con effetti più scarsi rispetto al passato, per poi sgonfiarsi nella ripresa a parte il generoso forcing finale. Un paio di occasioni sprecate, come accade sempre, un palo pieno preso dagli avversari, una probabile espulsione e un rigore non accordato alla Triestina. Il taccuino del cronista segnala questo.

É la fotografia del momento. E non è il momento di mollare ma a crederci, per quanto obbligatorio, diventa di giorno in giorno più difficile.

Squadramento pimpante

Il recupero di Ionita e la prima volta, o quasi, di Vertainen con Vicario sono gli elementi che potrebbero garantire la svolta. C’è da fare i conti però con la maginot avversaria e con il campo striminzito. Così la partenza dell’Unione è lancia in resta ma meno arrembante rispetto alla precedente trasferta di Vercelli. Ci vorrebbe un rete ma su una punizione conquistata da Vertainen, la botta di Ionita supera la barriera ma è troppo centrale per non incappare sui guantoni di Sibi comunque ttento.

Troppo spazio

La Virtus sorniona e attendista trova spazio nelle avanzate centrali non coperte, prima dalle punte albardate e poi di mediani. Troppe possibilità di provarci da lontano e Cuel impegna Matosevic in un paio di circostanze. L’Unione risponde con qualche lampo di Vicario e con le sgasate di Gunduz. Ionita va anche in gol (27’) ma è in fuorigioco. Non lo è invece Vicario pochi minuti più tardi. L’incursione in area da sinistra di Gunduz è ben respinta da Sibi ma il tap-in del sudamericano finisce in curva. Occasione gettata. L’ennesima. Il piatto della bilancia torna in equilibrio quando il destro di Bulevardi si stampa sul palo alla sinistra di Matosevic impietrito. Brivido nonstante il predominio ospite, come quasi sempre senza concretezza. Si chiude il tempo con un manata di Zarpellon a D’Amore che, pur con l’ausilio del video, non viene punita a dovere (giallo incmprensibile).

Il calo di ritmo

Ci si aspetta un ritorno di fiamma della Triestina che dovrebbe fare bottino pieno. L’iniziativa c’è indubbiamente, l’intensità e il ritmo molto meno. Gunduz ci prova su punizione mentre Tesser ci prova con Kljajic al posto di un Vicario deludente. Il dinamismo del centrocampo alabardato comincia a mostrare qualche crepa e i rossoblu hanno buon gioco nel controllare la situazione provando qualche sporadica sortita.

Finale generoso

La Triestina invoca un penalty per un pestone (che c’era) subito da Silvestro ma finora le decisioni del Fvs non sono mai state favorevoli e si va avanti così. Tesser inserisce anche Voca, Faggioli e D’Urso che davanti creano qualche imbrazzo a Daffara e soci negli ultimissimi minuti. La sensazione è che il nulla di fatto non possa schiodarsi. E così finisce. Si tiene duro più con le pulsioni del cuore che con il lume della ragione. Per rialzare un testa e morale la vittoria venerdì con la Pro Patria diventa vitale.

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