Triestina, dopo il mercato è arrivata la striscia record

Mai la squadra aveva inanellato quattro partite senza sconfitte. È la conseguenza di un maggior equilibrio e della qualità degli innesti. Ora c’è la settimana di fuoco 
Il tecnico Gualtieri
Il tecnico Gualtieri

TRIESTE Per una squadra che parte per puntare alla promozione, le strisce positive dovrebbero essere all’ordine del giorno o quasi. Cosa è successo in questa stagione alla Triestina, purtroppo, lo sappiamo tutti: una mancanza cronica di continuità e ben 11 sconfitte sul groppone, un fardello che ha costretto finora gli alabardati a metà classifica.

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La Triestina


Ma adesso qualcosa sembra essere finalmente cambiato. In precedenza, in questo campionato l’Unione non era mai riuscita ad andare oltre i tre risultati utili di fila, ed era capitato al debutto di Gautieri in panchina (nell’occasione erano state 3 vittorie). Poi si era tornati a un rendimento altalenante, finché da fine gennaio, in concomitanza anche con la conclusione del mercato, ecco quella che appare una svolta, o quantomeno quella che tutti i tifosi alabardati sperano sia tale.

L’Unione ha dapprima abbattuto il Cesena per 4-1, poi sono arrivati i pareggi con Virtus Verona e Arzignano, quindi la rotonda vittoria di domenica scorsa con la Vis Pesaro. Un poker di risultati utili che ovviamente fa ben sperare per il futuro, anche perché corroborato da una crescita complessiva della squadra e dalle nuove armi a disposizione di Gautieri grazie al mercato di gennaio.

Tutti fattori a cui va sommata la precisa scelta di uno schema di gioco grazie a giocatori funzionali al modulo. Insomma, come ha detto Princivalli nel dopopartita con la Vis Pesaro, adesso si respira un altro clima, si ragiona con una testa nuova. Ovviamente tutto andrà verificato nelle prossime partite (e dopo Ravenna, ci sono compagini come Reggiana e Padova all’orizzonte, che saranno ottimi banchi di prova), ma i presupposti sono buoni.

E lo si è visto non solo dalle partite vinte e dominate (Cesena e Vis Pesaro), ma anche dai pareggi.

La partita con la Virtus assomigliava molto a quelle con Ravenna e Modena, ma una volta impossibilitati a vincere, è arrivato almeno un punto e non c’è stato lo svarione finale fatale. Quello con l’Arzignano ha evidenziato invece una Triestina più forte delle avversità e capace di andare ad aggredire l’avversario anche se con due uomini in meno. Sembra essere entrato nel dna della squadra l’imperativo che bisogna far comunque punti, muovere la classifica, e soprattutto evitare le sconfitte, che sarebbero un ostacolo in questo percorso di autostima.

Nella bella cavalcata della scorsa stagione, del resto, i filotti positivi erano stati sostanziosi. Nel girone di andata prima c’era stata una serie di 4 partite utili, poi un’altra con ben 8 risultati positivi di fila.

Nel girone di ritorno la Triestina aveva fatto ancora meglio, con ben 10 risultati utili consecutivi, poi ancora nel finale ne aveva piazzati altri quattro di seguito nella volata per acciuffare il secondo posto. Certo, altri tempi. Ma chissà che questa Unione non stia imparando la ricetta giusta per piazzare il filotto decisivo nel momento più importante della stagione, quello dei play-off? —


 

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