Triestina, Felici e Adorante: «Ora la svolta in trasferta»
Gli attaccanti della Triestina dichiarati incedibili: «Fa piacere ma dobbiamo pensare alla partita di sabato a Vercelli»

TRIESTE. Per definirli i gemelli del gol è ancora un po’ presto, ma intanto con le loro reti Mattia Felici e Andrea Adorante hanno abbattuto il Novara. I due giovani attaccanti alabardati (Adorante fra un paio di settimane fa 23 anni, ad aprile Felici ne fa 23) sono stati anche molto chiacchierati nelle voci di mercato prima di essere dichiarati incedibili dal presidente Giacomini.
I diretti interessati assicurano che a questo non ci pensano proprio, anzi sono concentrati solo sulla sfida di Vercelli, da dove vogliono tornare con i tre punti. «Per quanto mi riguarda di trattative non ne so nulla - chiarisce Felici - di questo se ne occupa il mio procuratore assieme alla società, io penso solo al campo. Ovviamente le parole del presidente fanno piacere, significa che siamo elementi importanti su cui la società punta». «Il mercato per me è in secondo piano - gli fa eco Adorante - ora la cosa importante è la partita di sabato che ci deve dare una scossa anche fuori casa, dopo il successo al Rocco. Certo, è gratificante sentire che il presidente punta su di noi, fa molto piacere».
Per entrambi la partita di Vercelli deve rappresentare una svolta anche in trasferta, si punta senza dubbio alla vittoria: «In trasferta non abbiamo mai vinto – dice Felici - cercheremo di dare qualcosa in più e puntare al successo, bisogna cercare di fare un filotto per uscire da questa zona di classifica». «I tre punti - sottolinea Adorante - sarebbero importanti per trovare quella continuità che è mancata. Le prestazioni ci sono state, ultimamente anche fuori casa, ma sono mancati i punti e sarebbe davvero ora di tornare da una trasferta con una vittoria».
Se la classifica è questa, oltre alle lacune della squadra, secondo i due alabardati c’entra anche un pizzico di sfortuna. «Se guardiamo alle ultime gare - spiega Felici - non sembriamo una squadra che merita di essere ultima, abbiamo avuto anche una buona dose di sfortuna con tanti legni centrati: sabato scorso invece la palla mi è rimbalzata sul piede, speriamo il vento sia cambiato». «Se la classifica è questa - chiarisce Adorante - evidentemente non ci abbiamo messo quello che potevamo e dobbiamo migliorare. Ma in certi aspetti c’è stata un po’ di sfortuna».
Felici torna anche sull’episodio dell’espulsione di Piacenza che gli è costata quattro giornate e un mese senza partite: «Di quel gesto mi sono pentito, ma non mi aspettavo una squalifica così lunga: non ho dato una spinta all’arbitro, ci siamo scontrati mentre andavamo in direzioni opposte. Quattro giornate sono state lunghe. Il mio ruolo in questo modulo che non prevede esterni? Seconda punta o prima mi trovo benissimo, basta che sia in zona offensiva». Per Adorante, dopo tanti pali, il bellissimo gol col Novara è stato una liberazione: «Spero sia stata una svolta anche per me, ne ha bisogno la squadra e ne ho bisogno io. Da attaccante cerco il gol e sotto questo aspetto spero di trovare continuità, ma sono anche uno che aiuta la squadra, quindi spero soprattutto nelle vittorie collettive. A un certo momento della partita sembro stanco e poi invece scatto normalmente? Me l’hanno detto in molti, dal campo non ho questa sensazione. Poi rivedendo i video ogni tanto sembra in effetti che sia stanco, ma forse è un atteggiamento mio per ricaricarmi. Di sicuro non è un problema di tenuta fisica». —
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