Triestina, l’affetto di tanti ex per gli 80 di Marcello
Da Ascagni a Romano, videomessaggi di auguri per lo storico magazziniere Bisiacchi

TRIESTE. L’unione fa la forza ma c’è chi, nel suo piccolo, ha contribuito a fare l’Unione. Che si completa con Sportiva Triestina. Marcello Bisiacchi compie oggi 80 anni, buona parte dei quali passati a servire la causa alabardata. E 80 sono anche i videomessaggi che lo travolgeranno con un’ondata di affetto impossibile da quantificare. Curava sì l’intero abbigliamento degli atleti, un lavoro umile e faticoso, ma era pure custode dei rapporti umani, pronto a stemperare le tensioni con battute e a raddrizzare situazioni scabrose con i suoi modi simpatici e paciosi. Senza contare la riserva di pazienza biblica di cui disponeva per assecondare le piccole manie dei giocatori. «Ma mi no fazevo altro che ingrumar straze»....
L’anteprima dell’originale revival, curato amorevolmente dal figlio Rudy, regala aneddoti gustosi. Si assiste a un’inversione di ruoli con Marcello assoluto protagonista e gli ex attori (tecnici, giocatori e giornalisti) sistemati in una ideale platea ad applaudire. Che fosse benvoluto sin da subito lo conferma un episodio verificatosi sulla strada per Asiago. Il motore del furgoncino con lui responsabile alla guida va in tilt. Scende disperato pensando che sarà costretto a rimettere qualche mese di paga. La squadra in fretta e furia organizza un’amichevole nei paraggi per coprire i danni con l’incasso.
La complicità è un presupposto essenziale per l’armonia del gruppo, sicché nel ritiro di Treviso, appena Buffoni si assenta per un convegno tutti si fiondano in discoteca a ballare fino alle 3 di notte. Risultato della gara a seguire? Due a zero per l’Unione. Spesso, a conclusione della serata, Marcello era investito scherzosamente dell’incarico di presidente facente funzioni con relativo obbligo del discorso di prammatica: «Bene, ragazzi, se domani sarete capaci di regalarmi una vittoria, premio doppio. Anche per il sottoscritto, eh!»
La carrellata augurale è aperta da Ascagni. Scopriamo che al lunedì “Titti” si esercitava al tiro al bersaglio. Non sul campo, andava sul Carso con arco e frecce. A quanto risulta i panni di Robin Hood non gli si addicevano, prova ne sia che non riusciva a trovare nemmeno un volontario disposto a mettersi, non una mela, ma un pallone sulla testa… In questa occasione esibisce un biglietto di mille lire, gelosamente conservato, frutto di una vincita a carte oltre 30 anni fa e su cui c’è la dedica e la firma di Marcello: «A Tiziano con molto dispiacere». «Ti avevo promesso - dice l’ex bomber - che te le avrei restituite per i tuoi 100 anni, quindi auguri e aspetta ancora un po’…»
Capiamo finalmente perché Sandro Danelutti correva a perdifiato. Propone di ripetere il rito pre-partita: «Marcello, tira fora el grapin che rivo in magazin!». Da Leo Cortiula, preparatore dei portieri a Cremona una raccomandazione: «Vedi di mettere i tacchetti giusti per Causio, se no quello pianta un casino!». Gianfranco Cinello, ora al settore giovanile dell’Udinese, guida la pattuglia friulana, rigorosamente con un “taj de ros” in mano, e improvvisa una canzonetta triestina insegnatagli da Marcello . Da Vinovo, fortino Juve, si sono fatti vivi i due Maurizio, Trombetta e Lombardo. Da Genova Mario Donatelli, nuovo ds rossoblu. I volti sono cambiati e si fa fatica a riconoscere qualcuno, ma non conta l’aspetto, contano le belle parole. Commoventi. Nel gruppone si inserisce addirittura un ragazzino che col flauto suona «Tanti auguri…». Chi conserva l’aria del bravo ragazzo è Francesco Romano, ora procuratore. Quand’era fresco campione d’Italia col Napoli aveva voluto portarsi Marcello in vacanza e non di rado viene a trovarlo senza che si sappia. Roby Lenarduzzi la butta in ridere: “Marcello, un abbraccio per i tuoi 90 anni…Sinceramente ti avrei dato un due di meno…»
Quello che sorprende è il coro unanime e riconoscente, anche da quanti hanno vestito la maglia alabardata per un breve periodo, nei confronti della persona che ha fatto apprezzare le bellezze di Trieste e l’allegria contagiosa dei triestini. Agli auguri sono in molti ad accostare saluti e ringraziamenti per la moglie Graziella (i «ma come quella santa donna è riuscita a sopportarti?» si sprecano). Grati in particolare Pasciullo, Mariani e Genovese, trattati con piatti principeschi. Tanto riconoscenti da donarle una macchina per la pasta.
Marcello ha vissuto un’infinità di vicende sportive e non. Dovesse scegliere un momento esaltante opterebbe per la prima promozione in B e fra le note dolenti vorrebbe scordare la sconfitta che rovinò l’inaugurazione del Rocco. Ma a renderlo felice è l’essere riuscito a farsi accettare in formazione. Uno di loro, titolare «non giocatore al 100%», come amava definirsi. A 80 anni, però, oltre che aprire lo scrigno dei ricordi, potrebbe pure rivelarci qualche segreto. Inutile insistere, Marcello non parlerebbe nemmeno sotto tortura. Si limita solo a gridare «Forza Unione!».
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