Turci: tocca a Del Mestre ma Franceschin è ok

Il preparatore dei portieri della Triestina giudica i due pretendenti alla maglia da titolare: «Il campionato è ancora lungo, le scelte non sono definitive»
Di Antonello Rodio

TRIESTE. Dopo una prima fase di campionato in cui fra i pali alabardati aveva giocato Marco Franceschin e comunque c’era sempre grande incertezza su chi avrebbe giocato portiere, dall’avvento di Luigi Turci (arrivato con il tecnico Fabio Rossitto) come preparatore dei portieri, dopo un paio di giornate si è puntato in maniera decisa su Simone Del Mestre.

Turci ne spiega i motivi, racconta come stanno crescendo i due portieri e dice la sua anche su obiettivi e speranza della Triestina per il 2014.

Turci, da quando è arrivato c’è stata una scelta precisa di puntare su Del Mestre: come mai?

Fra Del Mestre e Franceschin la differenza è semplicemente di diversi gradi di maturazione: uno è più maturo, l’altro più in evoluzione, o meglio ancora in fase di costruzione. Questo non vuol dire che anche Del Mestre deve ancora migliorare. Diciamo che uno è un po’ più pronto rispetto all’altro e la scelta è stata fatta esclusivamente in questi termini.

Ma le cose possono anche cambiare?

Ho sempre detto che non si tratta mai di scelte definitive, ma fatte in base alle garanzie di rendimento che uno riesce a fornire. E poi è un campionato lungo in cui i fuoriquota sono importanti, è giusto che Franceschin come sta facendo si stia impegnando per migliorarsi.

In allenamento come rispondono i due?

Da parte di tutti c’è una grande applicazione ogni santo giorno: non solo da parte di Del Mestre e Franceschin, ma anche di Bonin e Zucca che alternativamente lavorano con noi. Mi stanno veramente dando delle soddisfazioni e credo che storicamente il lavoro alla fine paga sempre.

Ma il fatto di non essere impiegato in partita non può bloccare un po’ la crescita di un giovane come Franceschin?

Lui ha giocato nelle prime giornate, tra l’altro anche discretamente con un rendimento piuttosto buono, ma in questo momento stiamo lavorando sui suoi difetti e proprio in questo periodo che è stato messo un po’ da parte, stiamo approfittando per colmare le lacune lavorando nello specifico su alcuni aspetti. Il tutto perché sia ancora più pronto rispetto a prima quando sarà chiamato in causa.

Una delle sue lacune più evidenti era nel gioco con i piedi.

È una delle cose su cui si lavora per migliorare e lui si sta applicando in maniera totale. Poi come sempre dipenderà dal singolo di non farsi portar via il posto, ma il campionato è lungo e ci sarà bisogno di tutti.

Per quanto riguarda invece la squadra in generale, come giudica il periodo della vostra gestione?

Facciamo parlare i numeri: in dodici partite abbiamo portato a casa diciotto punti, che non sono un bottino eccellente, ma comunque più che sufficiente visto che lavoriamo con la squadra appena da due mesi e mezzo. E in questo periodo la squadra ha fatto passi in avanti sotto tanti punti di vista.

E cosa spera per il futuro?

Di poter migliorare ancora nel girone di ritorno. È normale che pubblicamente l’obiettivo principale rimane la salvezza, ma prima la raggiungiamo e prima possiamo spostare l’asticella. Inutile fare ora voli pindarici, bisogna nel concreto arrivare prima possibile ai quaranta punti, tanto da lì bisogna passarci anche per arrivare ai playoff. Quindi facciamo un passo alla volta, e come detto prima ci arriviamo e prima spostiamo l’asticella, dipende tutto da noi.

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