Udinese con spirito garibaldino Guidolin applaude Maicosuel

UDINE. Rischi in difesa, contropiedi mal gestiti ma tanto spirito di corpo, quello che ha permesso all’Udinese di eliminare l’Inter dalla Coppa Italia: così l’allenatore dei friulani, Francesco...

UDINE. Rischi in difesa, contropiedi mal gestiti ma tanto spirito di corpo, quello che ha permesso all’Udinese di eliminare l’Inter dalla Coppa Italia: così l’allenatore dei friulani, Francesco Guidolin, sintetizza il successo sostanzialmente imprevisto della sua squadra contro i nerazzurri di Mazzarri. «Siamo questi - sottolinea il tecnico - e per essere noi stessi dobbiamo giocare a questo modo, con ritmo, alla garibaldina. Nel calcio però contano molto gli episodi: contro il Verona non avevamo giocato peggio ma siamo stati puniti da alcune disattenzioni che stavolta invece non abbiamo avuto».

E poi gli elogi ad un Maicosuel finalmente all’altezza del soprannome che l’ha accompagnato dal Brasile, il Mago. «E’ stato bravissimo - ammette Guidolin - soprattutto perché finalmente ha abbinato le finezze tecniche alla concretezza. Al pubblico piacciono i “numeri” ma se rimangono fini a se stessi non hanno alcun senso». Un’annotazione particolare per l’enfant prodige Nico Lopez: «Ha grandi numeri ma deve ancora completarsi fisicamente prima di poter essere definito un grande giocatore». L’assenza di Di Natale non si è fatta sentire in un’Udinese che in fase offensiva ha agito senza pastoie, con i suoi avanti liberi di concludere senza l’obbligo di fare riferimento al capitano. Positività che era stata propria della squadra anche un mese fa a Napoli, quando senza Totò i bianconeri avevano firmato un 3-3 spettacolare recuperando l’iniziale doppio svantaggio.

Edi Fabris

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