Un arbitro... Amabile, in campo agli ordini dell’idraulico Aldo



Di giorno lo vedi in giro per città con l’ inconfondibile furgoncino. Alla sera lo trovi sui campetti a 7 con tanto di divisa gialla, nera o verde, a seconda delle occasioni, con il fischietto in bocca a dirigere partite amatoriali.

Lui è il famoso Aldo, idraulico Aldo. Uno slogan, questo, con tanto di sottofondo musicale di James Bond che usa anche in uno spot pubblicitario tv. Ed è proprio la televisione, quella delle reti Mediaset, che ha occupato a lungo la sua vita come hobby. Già, perché Aldo, che di cognome fa Amabile ed è nativo di Pizzo Calabro, negli scorsi anni lo si è visto parecchio in tv. «Partecipai ad una Corrida piazzandomi secondo imitando il verso degli uccelli» racconta. È stato presente a “Forum” e nelle finali di “Saranno Famosi” tra i fans di Dennis Fantina quando vinse. È stato ad un passo dall’entrare al Grande Fratello e tra i candidati all’Isola dei Famosi. Per mesi sono passati ogni giorno i suoi sei secondi con la frase “Italia...1” con tanto di pollice alzato mentre era seduto nel suo furgoncino. «Una cliente mi fece notare che non mi notava mai in giro per città e mi venne l’idea di personalizzare il mio mezzo di trasporto in modo divertente. Fotografai un water con tanto di gambe e tronco umano seduto sopra e misi l’immagine esternamente al posto di guida. Un successone, ne parlarono a Striscia La Notizia».

Amabile è stato poi anche protagonista a “Perdonami” con Mengacci dove il tema trattato era il volo. E il volo è forse la sua passione più grande, dai paracadutisti della Folgore durante il servizio militare al parapendio e ora al paramotore. È uno degli otto del team Paramotoristi Audace che affianca le Frecce Tricolori agli Air Show. «Esibirci davanti anche a 500mila persone è un grande onore. Ci alleniamo tutto l’anno per due volte a settimana».

Ma tornando a quello che gli dà da vivere ecco come si è imparato il mestiere. «A 9 anni in Calabria, mentre gli altri ragazzini giocavano a pallone, seguivo mio zio che faceva l’idraulico. Nel 1988 venni a trovare a Trieste mio fratello e suoi colleghi mi chiesero qualche intervento. Capii che avrei dovuto stabilirmi qui». E il calcio? «Giocavo nei tornei amatoriali e mi venne voglia di provare l’esperienza arbitrale. Giuseppe Pani mi mandò da Fabio Schiavon che mi fece il corso. Lo passai a pieni voti. E nel 2014 l’avventura cominciò». —

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