Vezzani: «Tifosi così meritano la salvezza»

Il portiere della Triestina: «Daremo tutto in queste ultime partite anche se il nostro destino non dipende solo da noi»
Di Antonello Rodio
Prandi, Ag. Zangirolami. Este, .Partitya calcio Este vs Triestina. nella foto:.uscita a vuoto del n. 1 della Triestina, Vezzani
Prandi, Ag. Zangirolami. Este, .Partitya calcio Este vs Triestina. nella foto:.uscita a vuoto del n. 1 della Triestina, Vezzani

TRIESTE. Qualche anno fa, con la Triestina in serie B, c'era un altro Michael fra i pali della porta alabardata che ha fatto faville tanto da guadagnarsi poi la massima serie. Vezzani, attuale portiere dell'Unione, non nega di aver pensato proprio ad Agazzi quando è arrivato a Trieste: «Sì, questa dello stesso nome è stata la prima cosa che mi è venuta in mente - afferma - che dire? Non posso che sperare di ripeterne le gesta». Nel frattempo Vezzani, romano, classe 1992, che da inizio 2016 difende la porta della Triestina, sta disputando una grande stagione, come dimostra quel miracoloso salvataggio allo scadere del derby con l'Ufm.

Vezzani, cosa ha pensato su quel contropiede dell'Ufm all'ultimo minuto?

«In quel momento c'è tanta adrenalina, cerchi di essere pronto come del resto per tutta la partita. Quando ho visto il tocco finale per il loro giocatore, sono riuscito a prendere il tempo giusto: lì bisogna metterci la faccia e andare giù da vita o morte, è andata bene e sono riuscito a salvare almeno il pari. Per il resto peccato, era una partita complicata per la sua importanza e per raccogliere punti fondamentali, purtroppo ci siamo fatti beffare verso il finale per una disattenzione generale».

Credete ancora nella salvezza diretta?

«Sappiamo che è difficile, anche se personalmente ci credo ancora molto e anche la società. Siamo un buon gruppo, c'è un ottimo allenatore e la società ci è vicina. Poi naturalmente la salvezza diretta ormai dipende anche dalle altre, ma noi faremo di tutto. Siamo consapevoli che intanto dobbiamo fare più punti possibili per far pendere dalla nostra parte le possibilità, quantomeno per posizionarci meglio nella griglia play-out e poterli giocare in casa col nostro pubblico che ci può dare una grande mano».

A proposito di pubblico, bello ritrovare così tanti tifosi?

«Assolutamente sì: una piazza come Trieste non merita l'Interregionale ma dovrebbe stare molto più su. Nemmeno in serie B c'è un pubblico del genere che ti dà la spinta e la forza in più per fare bene».

Luparense e Venezia sono molto forti: sperate di trovarle almeno demotivate?

«Si spera, ma questo dipende anche dalle società. In molte preferiscono chiudere in bellezza, quindi io credo che saranno due partite in cui non ci regaleranno niente. Noi dobbiamo lottare con tutto il cuore».

A livello personale sta disputando un'ottima stagione: il bilancio è positivo?

«Sì, in effetti sono molto soddisfatto del mio rendimento: soprattutto in una realtà importante come Trieste, fare bene è una cosa importante per me e per la mia carriera. Naturalmente spero di continuare così fino alla fine».

Eppure negli ultimi anni non ha giocato molto: come mai?

«Purtroppo in serie D emergono sempre problemi per la regola degli under: molte squadre giocano con giovani in porta e per noi portieri, quando superi l'età, è complicato trovare spazio. È una regola penalizzante soprattutto per portieri e terzini, ruoli dove vengono utilizzati soprattutto under: non la condivido molto, ma purtroppo c'è e bisogna farci i conti. L'importante è non mollare mai e lottare per guadagnarsi il posto».

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