Weah jr regala agli Usa il trionfo a Gradisca

GRADISCA D'ISONZO. Il Trofeo delle Nazioni cambia continente e vola oltreoceano. La sorprendente nazionale a stelle e strisce iscrive per la prima volta il proprio nome nell'albo d'oro del “Mundialito” di Gradisca al termine di una finale pirotecnica. Piegata, grazie a una prestazione ordinata e cinica, una generosissima Austria. Sotto di tre reti, i bianchi d'oltreconfine hanno riaperto la gara e rischiato pure di portarla ai supplementari. Decisiva, allora, la rete di Timoty Weah: proprio lui, figlio dell'ex Pallone d'oro rossonero George. Chiude solo quarta l'Italia di Antonio Rocca, battuta nella finalina dalla Slovenia.
Sotto la pioggia battente del “Colaussi”, l'inedita finale mette di fronte le due rivelazioni del torneo, capaci di arrivare in fondo a dispetto delle big Italia, Brasile e Inghilterra. Stati Uniti molto ordinati e raccolti in fase difensiva, con un 4-1-4-1 nel quale Durkin è l'uomo d'ordine, Del Rosario e soprattutto il micidiale Carleton, ala sinistra vecchia maniera, gli uomini che incendiano le fasce. Più classico l'atteggiamento dell'Austria, che col suo 4-4-2 lascia il brevilineo Meister in avanti assistito da Fischerauer, anche se l'uomo più fantasioso è indubbiamente l'ambidestro Baumgartner.
Sono proprio i bianchi di Heraf a dettare i ritmi nelle prime battute. Il predominio territoriale degli austriaci - seguiti a Gradisca da un folto numero di supporter - diventa col passare dei minuti via via sempre più minaccioso per i baby yankees, che al 14' rischiano grosso sulla punizione dal limite dell'elegante Baumgartner: Lopez vola in corner. E poco dopo gli States pasticciano ancora con Cornfield-Sanders, che manda in porta Meister: il tocco d'esterno a tu per tu col portiere non sorprende però l'attento Lopez. E allora, come spesso succede, a passare sono proprio gli Usa: buon lavoro in transizione di Ogundimu, che con un tocco intelligente mette l'accorrente Carleton nelle condizioni di scartare Karalic e depositare in rete il vantaggio a stelle e strisce. L'Austria è sotto choc e rischia ancora al 19': Acosta a destra centra basso per Ogundimu, murato provvidenzialmente da un difensore. Prova a far reagire i bianchi il peperino Fischerauer, ma il suo rasoterra non impensierisce Lopez. Gli americani, compatti, quando verticalizzano fanno regolarmente male. E per il bis è questione di minuti, perché il biondo esterno scaraventa in rete un gran destro dopo avere ripreso un geniale pallonetto di Ogundimu stampatosi sul palo.
A inizio ripresa il ct austriaco si gioca a destra la carta del rapido Riegler. E' generoso il forcing della compagine d'oltreconfine, ma non è giornata. E così gli Usa fanno gioco e segnano con l'ennesimo contropiede letale: lo orchestra il solito Carleton, che con un passaggio intelligente smarca Ongundimu, Karalic sventa ma è il neoentrato Weah Jr a trovare il tap-in nella porta sguarnita. L'Austria risorge e regala al pubblico un finale-thrilling grazie alla doppietta di Meister.
Ma nonostante l'assalto, il trofeo vola oltreoceano.
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