Zamora maestro dei baby-pugili

TRIESTE. Corrono, saltano, studiano le guardie stando attenti a coordinare i passi con le braccia e il tronco. I guantoni possono attendere, il ring pure, ma per loro l'approccio al pugilato è già una piccola realtà, da respirare tra la bellezza del gioco e l'impegno dello sport. Sono gli allievi della palestra Audace di via Geppa, il baby clan della “nobile arte” triestina, una dozzina abbondante, tra cui alcune bimbe, di età tra gli 8 e gli 11 anni. A guidarli Brunet Zamora, pugile professionista atteso a breve al match della vita per l’europeo dei Superleggeri, affiancato dal tecnico Giandomenico Fillippelli. Doveva rappresentare una sorta di progetto sperimentale ma adesioni e prospettive hanno ben presto catalogato il corso diversamente, inquadrandolo come il primo passo di un percorso più formativo che agonistico: «Il movimento e la coordinazione sono al primo posto – sottolinea Fillippelli, insegnante dell’ Audace – i bambini devono divertirtirsi, giocare e apprendere, sempre nella massima sicurezza. Non esiste il contatto, si fa molta ginnastica e si imparano le basi della boxe. La formazione psicofisica è primaria, per ora agli incontri non pensiamo. Conta la crescita».
Già, la crescita. Forse per questo il corso per i cuccioli del ring ha subito incontrato l'approvazione dei genitori. Nessun rischio, sano impegno e disciplina. Inoltre, molti dei bambini dell'Audace, al di là della scuola, vivono altre esperienze sportive collaterali, come vela, tennis e calcio. Conciliare, sembra, è possibile, soprattutto quando a guidare le danze attorno al sacco ci pensa Brunet Zamora, giunto oramai a poche settimane dalla sfida con Shafikov, in programma il 31 maggio a Ufa, capitale della Repubblica di Baschiria, sede del match per il titolo europeo Superleggeri. Due allenamenti quotidiani, una seduta anche alla domenica, sessioni di sparring in Francia e con Luca Esposito, tricolore dei medi. Per Zamora, 37 anni e imbattuto da professionista dopo 22 incontri, ora non ci sono mezze misure: «Il periodo è duro, è vero, ma è giusto si faccia in questa maniera. Conosco bene Shafikov, so del suo valore. Sto cercando di perfezionare la velocità, abbiamo improntato il lavoro su questo».
Nonostante la tensione del momento, alle lezioni con i bimbi Brunet Zamora non ha mai rinunciato. Quel possibile “vivaio” dell'Audace potrebbe rappresentare lo stimolo del futuro: «Mai sottovalutare nessuno, ne so qualcosa – afferma Zamora, riferendosi ai rischi patiti nell'ultimo match con Medrano a Fogliano – prima di tutto viene la concentrazione, in ogni cosa».
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