Zamparini lascia, Palermo agli americani

Calcio serie A, finisce l’era dell’imprenditore friulano: «Non posso dire nulla, ma entro quindici giorni ci sarà un nuovo presidente»

PALERMO. Si chiude un'epoca a Palermo. Il firulano Maurizio Zamparini (alcuni anni fa si era interessato anche della Triestina ai tempi della gestione Puglia-Cergol), che nel 2002 acquistò la società rosanero da Franco Sensi, si è dimesso da presidente.

Una decisione presa da tempo, ma che non si era mai concretizzata per le difficili trattative con i possibili acquirenti. Adesso il patron ha trovato l'interesse di un fondo anglo-americano con cui ha chiuso la trattativa.

I compratori e le società che stanno dietro al fondo sono ancora top-secret. «Non posso dire nulla - ha detto Zamparini - perché potrei compromettere l'affare. Fra qualche giorno saprete tutto lo sviluppo dell’operazione».

L'idea è quella di mantenere il 25-30% delle quote della società fino a giugno. Poi sarà tutto nelle mani degli acquirenti che prepareranno il loro progetto per una squadra che verosimilmente ripartirà dalla serie B.

«Entro quindici giorni verrà nominato il nuovo presidente - dice Zamparini in una nota - membro e rappresentante di un fondo anglo-americano, che si è contrattualmente impegnato a investire nei progetti del Gruppo Zamparini con priorità iniziale negli investimenti del Palermo Calcio e negli impianti sportivi da realizzare a Palermo, ovvero lo stadio ed il centro sportivo. Obiettivo degli investitori sarà riportare il club nella posizione che la città merita, quella europea, con un programma di 3-5 anni».

Il fondo ha quindi acquistato l'intero gruppo, compresi gli asset del Palermo Calcio. Da tempo si era incrinato il rapporto tra il presidente-padrone Maurizio Zamparini e la tifoseria. Gli anni d'oro - quelli della promozione, la possibile qualificazione in Champions League, la finale di coppa Italia, le partite in Europa League - sono ormai passati da tempo. Dopo la retrocessione in Serie B, nella stagione 2012-2013, i rosanero non sono più tornati forti come un tempo e le promesse da marinaio di Zamparini - nuovo stadio compreso - hanno finito per stancare i supporter. Gli abbonamenti hanno avuto un tracollo passando da trentamila a cinquemila e sono cominciati i cori allo stadio contro l'ex idolo della curva: il presidente della rinascita. Troppa la differenza tra i grandi campioni degli anni migliori - Miccoli, Toni, Pastore, Cavani, Dybala, solo per citarne alcuni - e la squadra messa insieme negli ultimi tempestosi anni in una vorticosa girandola di direttori sportivi e allenatori. Zamparini lascia il Palermo terzultimo in classifica a sette punti dalla salvezza. Contenti i contestatori, ma sarà difficile per la nuova proprietà replicare i fasti degli ultimi 15 anni.

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