Zé Roberto: con la Serbia sarà una grande partita In pole Russia, Italia e Usa

TRIESTE. Qualificazione alla seconda fase già in tasca. Tre vittorie in tre gare. E la casella dei set persi ancora immacolata. Una partenza senza il minimo intoppo quella del Brasile campione olimpico in carica e alla caccia del suo primo titolo iridato al femminile. Bulgaria, Camerun e Canada: avversarie nel complesso morbide - in particolare le ultime due - per un approccio al torneo sostanzialmente semplice. Zé Roberto, l’uomo dei tre allori a cinque cerchi (con la nazionale maschile a Barcellona nel 1992, con le donne a Pechino nel 2008 e quattro anni dopo a Londra), lo sa bene: «Per la finale abbiamo davanti ancora dieci partite». Preciso, matematico. E soprattutto consapevole. Del fatto che i veri ostacoli arriveranno a partire da oggi. Dal sestetto turco di Massimo Barbolini che era riuscito a sgambettare 3-2 Sheilla & co. nel Grand Prix (poi vinto comunque dal Brasile grazie ai successivi quattro 3-0 consecutivi): «Turchia e Serbia sono squadre toste, guidate da allenatori bravi e con un sistema difensivo-offensivo aggressivo. Le conosco bene. Nella nazionale turca - prosegue José Roberto Guimaraes, 60 anni, dal 2003 sulla panchina delle ragazze brasiliane, per tutti Zé Roberto - ci sono tre atlete che ho allenato nei club. Contro le serbe abbiamo giocato tante volte e so qual è il loro potenziale». A proposito di potenziale, nella Serbia sta brillando la stella di Tijana Boskovic, opposta mancina classe 1997, mix di eleganza e potenza: «È un talento - ammette il tecnico verdeoro -, a 17 anni ha già la tranquillità per giocare fra le pallavoliste più esperte».
Le contendenti nel torneo sono tante e forti, ma Zé Roberto è conscio dell’obiettivo: «Le persone vogliono sempre vincere». Specie se quella coppa nella bacheca ancora non c’è. E ancora di più se hai tutto un popolo che ti spinge, dopo un’estate di delusioni tra calcio (Selecao eliminata nella storica semifinale dell’1-7 dalla Germania al Mondiale organizzato in casa) e volley maschile (seconda piazza iridata dietro la Polonia): «La pressione esiste, ma la preoccupazione è moderata». Per un motivo preciso: «Guido un gruppo di ragazze già abituate a giocare sotto pressione». Elementare: l’abitudine a incrociare le armi sopra la rete per traguardi che contano è merce che non si acquista al mattino al market. «Qui - riprende Zé Roberto - ci sono le formazioni più forti del mondo. Tutto può accadere e c’è una linea tenue che separa la vittoria dalla sconfitta. Cercheremo di fare il nostro meglio». E se in rosa hai gente come Jaqueline, Thaisa, Fabiana e Sheilla il “meglio” significa solo una cosa: lavorare per il primo posto.
Chi potrà contendere il gradino più alto del podio al Brasile? Il ct verdeoro vede grande equilibrio: «Ci sono la Russia (campione uscente, ndr), gli Stati Uniti e per come sta giocando anche l’Italia. E poi Cina e Serbia». Già, nel novero delle più forti Zé Roberto include pure la compagine serba che domani sera, alle 20, il Brasile si troverà davanti per il big match di chiusura del girone B di questa prima fase “triestina”. Gli ingredienti perché al PalaRubini sia un autentico spettacolo ci sono tutti.
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